PENNA A MANO

 

lunedì, 4 aprile 2016

PENNA A MANO

Nel Duemila avrò sessantotto anni. Quando ero bambino e pensavo a questa eventualità ritenevo che non avrei visto il Duemila. Sessantotto anni, negli anni trenta e quaranta, era un’età astronomica, o almeno lo era per un bambino (in ogni caso credo fosse per una società dove la lunghezza media della vita era inferiore a quella attuale). Oggi mi pare che sessantotto anni sia un’età ragionevole. Naturalmente potrei morire domani, e mio padre è morto a sessantacinque anni, ma mia madre è morta a settantanni, e dunque è impensabile vivere sino al duemila. La mia idea è che, prima del Duemila, dobbiamo occuparci del presente. Chernobil e Chernobale sono oggi, non nel Duemila. Prego, non facciamo troppa fantascienza, posso chiedere ai comunisti di occuparsi della realtà? Nel Duemila probabilmente i computer saranno arrivati a dominare gran parte della nostra vita, più di oggi. Si potrà odiarli e tuttavia accettarli, come molti scrittori virtuosissimi che odiano l’industria culturale e si ingrassano per i canali dell’industria culturale. Quindi, i computer saranno una realtà importante del Duemila come lo sono oggi, o forse no, perché avranno inventato qualcosa di diverso rispetto a cui i computer appariranno come la penna d’oca, ma il problema non è di odiare o no, il problema è di scegliere il proprio posto. Penso che in un’epoca di computer, se così sarà, avremo molto bisogno di eremiti che scrivono con la biro, vivendo in fattorie modello coltivate idroponicamente. In altri termini, io sono molto favorevole ai computer per tutto quello che ci consentono, compreso il fatto di scrivere queste righe che state leggendo senza preoccuparmi degli errori di ortografia, che correggerò in un secondo tempo, ma il problema sarà sempre che cosa si dice usando i computer, o non usandoli. Penso che se nel Duemila ci saranno molti computer questa sarà una buona ragione perché molti, che magari usano i computer in certi momenti della loro vita, scrivano a mano e leggano libri. La televisione ha aumentato il numero di coloro che leggono i giornali e i computer trionfanti aumenteranno il numero di coloro che leggono manoscritti. Quindi per prepararsi al Duemila occorre imparare la calligrafia, e a scrivere con la penna d’oca. In quel periodo qualsiasi imbecille saprà scrivere con i computer, e colui che saprà scrivere con la penna d’oca avrà il potere, perché potrà prendere decisioni anche durante i black-outs. (Meditazione su Umberto Eco in “Incontro al Duemila” collana documenti unità, dicembre 1986).

U M A N O I D I
Agli inizi dell'era tecnocratica
avvenne il periodo mediano.
Così definito fu quel tempo
della brutale mutazione umana.
Quotidiano il gioco delle parti
dava le proprie rappresentazioni.
I media normali e sopranormali
coinvolgevano somministrando illusioni.
Dibattiti nei confronti con vane parole
tra insipide cosiddette destre e sinistre.
Non più rappresentanti del popolo
ma falsi attori di spot pubblicitario.
Con le primarie come la democrazia
tutta la realtà divenne metafora vivente.
Il gioco degli strozzini con i differenziali
nelle borse schiacciò gli stati sovrani.
Il tiranno sistema mercato micidiale tumore
con le monete e le valute avviò la mutazione.
-Renzo Mazzetti-

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