MUSEO DEL TERRORISMO
venerdì, 25 marzo 2016
pensieri
MUSEO DEL TERRORISMO
Piazza Fontana a Milano, dicembre del sessantanove, terrorismo nero: diciassette morti e ottantotto feriti; nel centro di Roma esplodono tre bombe: diciassette feriti; attentato sul treno Venezia-Milano; attentato all’Italicus sotto la grande galleria dell’appennino vicino alla stazione di San Benedetto Val di Sambro: dodici morti e cinquantotto feriti; la trama nera arriva a Brescia in piazza Loggia, ancora bombe: otto morti e cento feriti. Eravamo in venti milioni contro il fascismo nello sciopero generale nazionale nel maggio1974. Le Brigate Rosse rapinano e assassinano, feriscono, incendiano, compiono sabotaggi e attentati dinamitardi; le vittime assassinate: dal sindacalista Guido Rossa all’onorevole Aldo Moro e la sua scorta, al giudice Sossi; sono decine le persone colpite: dai giornalisti ai dirigenti aziendali, dal commissario di polizia di Genova all’ufficiale sanitario di Seveso. Tanti scioperi contro le Brigate Rosse, innumerevoli e oceaniche sono le manifestazioni contro il terrorismo rosso “per il comunismo” e la “strategia degli opposti estremismi”. Il museo del terrorismo è un’opera culturale fondamentale per il ricordo dei più grandi e per il sapere delle nuove generazioni. Nel museo del terrorismo anche ai colori è data importanza per identificare, per aiutare a discernere il vero dal falso, semplice precisione, perciò gli inviati e corrispondenti televisivi, per gli attentati luttuosi in Belgio nel marzo 2016, non furono inesatti e forvianti: del terrorista fuggitivo, non raccontarono con leggerezza, per esempio, di una generica letteraria “primula rossa”, ma, nella descrizione giornalistica, nel figurato colorito, fu correttamente indicato: “primula nera”, perché il colore nero era identico a quello delle bandiere di guerra del califfato e, tra loro, non si chiamavano compagni. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
Non esiste l’ultima foglia
ce n’è sempre una che resta
ad attendere
il probabile
risveglio delle foglie
nella foresta.
-Paolo Universo-
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