CELICOLI COLORI

mercoledì, 6 gennaio 2016

CELICOLI COLORI

“Tremate le streghe sono tornate”, gridavano le minigonne: vergogna per la bigotta conservazione. “Lotta dura senza paura”, rimbombava il coro di tute con le tracce del lavoro: sporco per il bieco reazionario. Le vesti, svegliate dalla presa di coscienza erano, nella serietà della lotta, ugualmente gioiose. Quelle voci formavano un canto originale, tutt’altro che un semplice slogan = grido di guerra, erano la sonorità della sintesi delle diverse sofferenze, anelito di libertà. Il rosso colore abbracciava colli e spalle, svolazzava sulle teste, abbelliva gli alberi. La prima scapestrata avventura: i sedili ribaltabili, il colore blu della carrozzeria, i pantaloni impigliati nella leva del cambio, gli occhi socchiusi nel castano chiaro del suo profumato colore, la sorpresa della felicità, tutta la cinquecento finalmente mia. (Ricordo da un racconto di Vasco).

ARCOBALENO
Dopo la tempesta
l’arcobaleno splende
nell’aria purificata.
Continuano a parlare:
Gigli bianchi come lame
rose rosse come sangue.
Di bianco
c’è la schiuma del mare
di rosso anche il sole
poi l’amore di mille colori
il verde come gli occhi amati:
Verde come le fronde degli alberi
Nero come la tempesta passata.
Grigio e viola
come il tuo vestito.
Azzurro come fumo di sigaretta
il tuo profumo si dissolve nell’aria:
Aria incolore
come l’animo senza amore.
Giallo come l’oro
amata ricchezza infinita
dei tuoi capelli.
Bacio lieve e soave
come farfalla
che si posa sul fiore.
-Renzo Mazzetti-
(Verso Levante, poesie del mio autunno caldo)

 Vedi: RADIO LONDRA (11 dicembre 2015)


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