IL NOMINATO ALFIERE
lunedì, 28 dicembre 2015
IL NOMINATO ALFIERE
Non combatte avanti e neppure dietro, non protegge le insegne patrie, alle schiere non indica come assaltare il nemico. La grande guida italiana non ha nemici: troppi e di tutti i credi, entusiasti saltano sulla pedana del suo alto scranno; nel gioco di forza dei fondi monetari è uno dei pezzi principali e mima l’alfiere, forse ignora di essere soltanto un moderno oppressore? L’antiantesignano dei capi di governo e dei veri statisti legge i sondaggi e s’illude di essere amato dal popolo. Dalle stelle alle stalle sembra una volgarità, ma vediamo cosa rappresenta: le stelle sono scintille bianche in mezzo al buio, le stalle sono una bellezza naturale profumata che ripara gli animali. Stelle e stalle, gioco fonico bizzarro, un paragone singolare? Forse, ma certamente spiega e aiuta a pensare sulla realtà con un’immagine efficace. Dalle stelle alle stalle, rappresenta un profondo significato: Quanti potenti in ogni epoca storica hanno pagato questo insegnamento di vita? Quanti politici finiti immaturi, quante fini diverse ma ugualmente tragiche? In politica tanto più in alto solo t’innalzi, quanto più in basso solo precipiti. Il popolo, quando momentaneamente si sveglia dal sogno provocato delle abili narrazioni, non guarda in faccia a chi ha profuso inchini, stretto la mano, baciato e adorato. Il governante di turno, non sempre indovina il “sonnifero appropriato” o la “bevanda di alta gradazione” da dare a bere. Chi rottamando sale, rottamato scende. Come l’inventore della ghigliottina? -interviene Vanda-. Brava! -risponde il compagno Albertino-. Ma ora basta, è tardi. Per il prossimo mercoledì, per la lezione a casa, fate la prosa della poesia “Lode al gufo”. Buonanotte a tutti. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
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