LA PENSILINA
giovedì, 18 giugno 2015
LA PENSILINA
Quanto vede e quanto guarda la pensilina ferroviaria? Alla stazione di Campo di Marte un sedere si alza dalla panchina e domanda: “Scusate, l’altoparlante ha detto: Borgo?” Sì, risponde una seduta, ma viene e non va. Non è un vieni e va, dice un altro sedere. Quello che va a Borgo viene di là alle dodici e uno. E’ ancora presto, borbotta un deretano. Un paio di terga con dei fogli stampati tra le mani: fanno veramente schifo, son tutti uguali e, piegando le pagine in quattro: li leggerò meglio a casa in salotto. Il premier è soltanto un chiacchierone, ma le cose vanno molto male. Alla mia vicina è morto il marito, prendevano mille e due di pensione, ora le danno appena sei e cinquanta, come paga l’affitto e tutto il resto? M’hanno passata dal Comune allo Stato, tagliata l’anzianità e bloccata la rivalutazione. La signora del Capo, per occupare il posto, lavora (e fa un gesto eloquente con la mano) appena due giorni la settimana. Un’altra seduta si volta: volete vedere cosa circola in rete? Con il dito velocemente scorre, arriva una fotografia: I coniugi in piedi con mano nella mano, la didascalia: il premier ha proprio un bel marito, un bel naso, non c’è che dire. I glutei mentre si alzano: Panchina ribelle! Ce ne fossero, rispondono due piedi che aspettano nervosi. (Ricordo da un racconto di Rita).
Vedi: TALE E QUALE (31 maggio 2015).
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