TALE E QUALE
domenica, 31 maggio 2015
TALE E QUALE
C’era una volta una grande predisposizione alla leggerezza e alla superficialità, l’abitudine di esagerare nella generalizzazione e nell’uso del luogo comune. La verità non era una e assoluta ma tante e diverse relative ai modi di vedere e di pensare. La falsità la faceva da padrona. I contenuti delle diverse società civili e nazioni non corrispondevano alle rispettive definizioni che si erano date. Vi erano società dominate da principati e da tiranni, da monarchie o da repubbliche liberali e democratiche, quelle degli stati europei, americani, africani, dell’unione delle repubbliche socialiste sovietiche, repubbliche popolari, regimi comunisti. Tutti questi tipi di società, analizzate nelle loro essenze e nelle loro specifiche realtà pratiche non corrispondevano (tutto il contrario e opposto) a quanto asserivano di essere. Lasciamo stare, lo dice il nome ovviamente corrispondente alla realtà: principati, tiranni, monarchie. Le repubbliche liberali e democratiche degli stati uniti, africani e dell’unione europea non corrispondevano alla loro definizione perché la libertà non era sostanziata dalla soddisfacente partecipazione e la democrazia dal libero voto uguale per chicchessia. Le repubbliche socialiste, popolari, comuniste non corrispondevano per niente ai principi di liberazione, uguaglianza, dignità, giustizia, fratellanza, pace che quelle parole incorporavano fin dai tempi di Spartaco e che prima i più deboli umani sofferenti esprimevano inconsci nelle singole disperazioni. Senza il sereno vivere uguale dignitoso e fraterno tutto il mondo era paese. Un operaio primo ministro? Un contadino presidente della Repubblica? Una donna papa? No? Tutto rimase per secoli tale e quale. (Ricordo da un racconto di Rita).
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