QUADRATO INCUSO
lunedì, 9 febbraio 2015
QUADRATO INCUSO
Per i commerci ci si serviva dello scambio in natura delle
merci, più frequente era l’uso del bestiame, del metallo scambiato a peso o
sotto forma di utensili: tripodi e asce di bronzo, spiedi di ferro detti
obeloi, oro e argento usati sotto forma di globuli o anelli, pani di rame in
rettangoli a lati concavi. Il re Fidone introdusse Moneta d’argento in Egina
dopo aver ritirato gli obeloi e averli depositati nel tempio di Era ad Argo.
Lidia e Ionia si contendevano la genitura di Moneta che mostrava al verso il
cosiddetto “quadrato incuso” già dalla metà del secolo VII a. C. Quando Lidia
fu occupata dai Persiani, Dario primo iniziò la coniazione del darico. Roma
iniziò la sua monetazione tra il 335-265 a. C. La moneta è un bene che serve come
intermediario degli scambi accettato in pagamento di un debito; è una misura
comune dei valori, in termini marxiani un “equivalente generale”; uno strumento
di accumulazione e di tesaurizzazione dei valori; una misura per i pagamenti
differiti nel tempo e nello spazio. La moneta d’oggi ha tradito la sua
originale funzione, è diventata valore del proprio valore fine a se stesso,
arricchimento della ricchezza di pochi, ricatto e sofferenza della quasi
totalità dell’umanità, strumento che falsa e opprime il reale, giochi di borsa
e di potere. La moneta, trasformata in uno strumento criminale, sul nulla si
arricchisce. Aveva ragione il nonno Giovanni quando diceva: il profitto rovina
le coscienze, il lavoro perde la propria funzione sociale. Riportare la moneta
all’esatta corrispondenza dei valori significa valutare la sofferenza e il
sacrificio umano, fare pulizia di tutti gli strumenti di tortura costruiti per
gli utili sui commerci e nei traffici con le speculazioni dei poteri
delinquenziali. La vita del mondo ha bisogno di aria pura. Riportare la merce
alla pulizia e al rispetto della vita. Perché non dichiarare la tregua tra gli
Stati e attuare l’armistizio universale? Ragionare nell’interesse generale vuol
dire: cancellare tutti i debiti di tutti: nessuno ci perde e nessuno ci
guadagna; onorare soltanto il debito contratto con il sincero risparmio del
cittadino normale; ripartire con un nuovo sistema economico di pace, sostituire
la guerra commerciale con la fraterna collaborazione, collegare la moneta al
reale e al lavoro; realizzare finalmente il corretto “equivalente generale”.
Conseguire la pari dignità di tutti è il tasso d’interesse prioritario che
realizza il più grande valore. Quadrato incuso, il martello protagonista.
(Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
Vedi: IL CARCIOFO (19 gennaio 2015).
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