IL CARCIOFO

 

lunedì, 19 gennaio 2015

IL CARCIOFO

Il carciofo ha un fusto eretto, solcato, alto da 50 a 150 centimetri, più o meno ramificato, foglie oblunghe, pennatopartite, bianche e un po’ tomentose al di sotto, inermi o spinose ai margini. La raccolta dell’ortaggio si fa generalmente da gennaio ad aprile cogliendo prima quelli apicali, che si sviluppano per primi e si chiamano “mamme”, quindi quelli laterali “figli” e, infine, quelli basali “nipoti”. Il carciofo crudo rappresenta l’ottimo della nutrizione perché possiede proprietà diuretiche, energetiche, toniche, stimola il fegato, calma la tosse, contribuisce a purificare il sangue, fortifica il cuore, disintossica, pulisce. Completamente diverso è il carciofo nei rapporti internazionali. La politica del carciofo è quella con cui uno Stato cerca di assicurarsi il dominio su un altro, mediante parziali e successive annessioni, o quella con cui un partito cerca di assicurarsi il controllo dello Stato mediante il graduale accaparramento dei centri di potere. Esempio è stata la politica del carciofo nell’era della dittatura finanziaria, in particolare il comportamento degli Stati uniti europei e nord americani i quali, in perenne reciproco logoramento, attuavano la tattica “populista” politico-religiosa e, con la strategia “foglia a foglia”, nel pinzimonio della confusione, rubavano sovranità. Il meccanismo era semplice: con la propaganda si invadeva lo Stato preso di mira con massicci bombardamenti di rete, in rete e radiotelevisivi; con spot pubblicitari avveniva il lavaggio dei cervelli inculcando nel contempo la convinzione che la libertà e la democrazia occidentale erano il non plus ultra. Il popolo esaltato scendeva in piazza, rivendicava libertà e democrazia, veniva represso e il regime diventava ancora di più ingiusto e sanguinario oppure entrava nell’orbita di dominio dell’altro Stato e veniva dissanguato, soggiogato e sfruttato dalla dittatura del vitello d’oro; altra possibilità, la più diffusa: il fallimento del piano di dominio o di restaurazione con la conseguenza di una continua distruzione e uccisione, guerre fra bande civili, scontri fra esercito e fazioni di esercito, creazione di vari tipi di terrorismo. Altra cosa era la politica del carciofo definita “a persona”. In questo caso si lanciava alla conquista del partito un giovane nullafacente, ma estremamente ambizioso loquace di bella presenza; si concentrava su di esso tutto il potere possibile, lo si attorniava di ridicoli consimili succubi infatuati; il capo sempre presente nei mezzi di comunicazione diventava un idolo, provocava lo schifo dei pensanti e l’abbandono di massa dalla partecipazione democratica, con miseri provvedimenti legislativi con poco “comprava” un settore limitato di popolazione per assicurarsi alte percentuali di consenso nelle elezioni ad hoc regolamentate. La tragedia della povertà, il carnevale della ricchezza, il trionfo dell’ignoranza. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).

A L L ’ O R T O
All’orto! All’orto!
La terra non si ribella?
Tutto accetta, supina soccombe?
Sdegnata si ritrae vergognosa?
Senza un pizzico di fantasia?
Senza alcuna umana utilità?
Veramente è persa la speranza?
Non più riposa saggio nel sogno 
Funziona bene il tubo digerente?
Rutta liberamente sazio il consumatore?
Sgomita sculettando il mercato spensierato.
Verdure genuine, verdure genuine!
-Renzo  Mazzetti-
(dicembre 2010)

Vedi: IL PALLONZOLO (9 dicembre 2014).


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