CAPPUCCIO E TORSOLO
lunedì, 1 dicembre 2014
CAPPUCCIO E TORSOLO
L’orto vuole l’uomo morto, la cucina lo fa risorgere
mangiandolo. La fantasia crea ricette originali. Il riso di Andrea, con il
cavolo cappuccio color viola dal gusto attraente non classificato, forma la
prima portata; le uova, di vera gallina di Maria, nella frittata con il torsolo
di rapa, il cui soffice morso, con il contorno di radicchio verde, che esalta
un sapore indescrivibile, sono il secondo. La misteriosità mangiata con
soddisfazione, accompagnata dal pane fatto da Olga con la farina Verna,
annaffiata dal vino del Castagneto, forma un tutto nutriente eccezionale.
Cappuccio e Torsolo sono una favola con un inizio faticoso dal finale lieto,
senza morale, senza fine, sempre naturale, reale. (Tratto dai racconti di
Maya).
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