DANZE E ODORI

domenica, 9 novembre 2014

DANZE E ODORI

Suoni, canti, movimenti, danze e odori raccontano in mille e mille modi diversi la vita degli uomini e delle altre specie animali. Solo l’uomo però sa combinare a suo piacimento suoni, canti, movimenti, danze e odori per esprimere, quando vuole e come vuole, tutto quello che vuole perché: l’uomo pensa. C’è la mano del vigile urbano che dirige il traffico e c’è il pensiero del vigile urbano che dirige la mano. Ci sono gli odori del droghiere, dell’operaio, del fornaio, del contadino, dell’imbianchino, del dottore e… del fannullone. Ma quanti pensieri per ognuno di questi mestieri! Ci sono musiche e danze per varie emozioni, pensieri diversi per le diverse occasioni. Ci sono tele di ragni e di tessitori, celle di api e palazzi di architetti… “Il ragno compie operazioni che somigliano a quelle del tessitore, l’ape fa vergognare molti architetti con la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin dal principio distingue il peggiore architetto dall’ape migliore è il fatto che egli ha costruito le cellette nella sua testa prima di costruirle di cera”. Per dirla con Carlo Marx, noi costruiamo nella nostra testa, prima che con le nostre mani, tutto quello che vogliamo fare perché noi pensiamo. Il pensiero ci aiuta a fare ciò che vogliamo fare, ad esprimere ciò che vogliamo esprimere, ci permette di ricordare cosa passate e di prevedere cose future, di immaginare cose possibili ed impossibili. La differenza tra il linguaggio animale e il nostro sta nel fatto che solo l’uomo pensa. Con il pensiero possiamo tornare bambini e vederci già grandi. Quando noi pensiamo, possiamo fare, per così dire, discorsi muti, tanto che si usa dire “pensare fra sé e sé – parlare con se stessi”. Questo è il linguaggio interno. Quando comunichiamo con gli altri traduciamo il nostro pensiero in gesti, suoni, danze e… parole. (Meditazione su: “linguaggio umano e animale” – parte - di Barbiero e Astaldi, EMME EDIZIONI, 1979).

P E N S I E R I
Un sorriso non più bianco
non più nero né giallo
aprirà la strada alla vita.
Quando il padrone
più non esisterà
nelle officine il proletario
diverrà libero uomo:
Così avverrà la fratellanza!
Certamente altre parole
dovranno scaturire diversamente
per comunicare le sensazioni,
per dire dell’economia, della scuola,
del lavoro, della letteratura,
delle ricerche, delle esplorazioni extraterrestri.
Cosa diranno quelle parole?
Per i sentimenti
basterà dire: Amore.
-Renzo   Mazzetti-
(Verso Levante, poesie del mio autunno caldo, ISMECA, Bologna 2009)

Vedi: CONSIGLIO NAZIONALE DEL LAVORO (17 ottobre 2014).


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