CARO ONOREVOLE LUIGI

 

venerdì, 14 marzo 2014

CARO ONOREVOLE LUIGI

C’era una volta a Firenze una povera Bolletta dell’acqua che stentava a sbarcare il lunario. Si muoveva con sofferente lentezza perché era appesantita da tanti numeri e percentuali. C’erano i Cinque Metri Cubi del Consumo, accompagnati dal Costo Iniziale di Sette e Trentacinque Euro con la Quota Fissa di Nove e Quattordici Euro. A questo punto arrivava baldanzosa la Prima Aliquota IVA del Dieci per Cento con IVA Ente Erogatore Uno e Quarantaquattro. Ma non finiva! La Bolletta riportava ancora numeri e percentuali. Si faceva avanti il Servizio di Sette e Venti, la perentoria Seconda Aliquota IVA del Ventidue per Cento, IVA su Servizio e Spese Uno e Cinquantotto. Totale Ventiquattro e Settanta Euro. Caro Onorevole Luigi, Mi rivolgo a Lei perché si interessi per una pronta guarigione della povera Bolletta, eliminando una delle due nocive IVA.

Caro Onorevole Luigi, il Signor Primo Ministro ha promesso che nella busta paga di maggio troveremo l’aumento. Ma la sua disinvolta rappresentazione televisiva nascondeva un grande imbarazzo. Mi vorrei sbagliare ma ho visto le lacrime represse. La minaccia di lasciare la politica qualora non riuscisse nell’intento era un evidente ricatto. Egli sperava nelle risorse per dare una scossa all’economia. Rimarrà auto-scioccato? Dobbiamo aiutare il Signor Primo Ministro. Perciò La invito a proporre il seguente Decreto immediatamente esecutivo: Rinuncia all’aumento di maggio, dimezzamento generalizzato dell’IVA. Abbassando vistosamente i prezzi, arriva il benessere. Gradisca i miei ossequi con tanti ringraziamenti. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

IL  POLIMORFO
“Egli”, il furbastro retore di turno,
si impose più in alto di tutti. 
Nel precario equilibrio tra i grandi palazzi 
del potere temporale, detenne lo scettro bilanciere. 
“Egli”, benedetto dall’immortale sul colle, saettava 
instancabile in ogni luogo, -si sussurrava di polimorfismo-.
L’ambizione facile lo invischiò nella politica fin dalla tenera età. 
La faziosità, tipica dei giovani di parte, gli procurò tanti nemici, 
nell’attività di opposizione clandestina lo chiamavano: “Egli”.
Il “Polimorfo”, 
grande attore televisivo, visse nel secolo del “Comprofalo”, 
e precisamente nel terzo periodo
a cavallo tra l’era della “Dittatura finanziaria” 
e le “Primarie: metafora della democrazia” 
dei Partiti Azienda, opposti e complementari. 
Il ”Polimorfo” fu l’artefice della concreta attuazione
di due antichi e arcani metodi dell’arte del governare:
“Estrema semplificazione” e “Dividi ed impera”. 
Il libro, che narrava la storia della scomparsa di “Egli”,
andò distrutto in un incendio durante la “decima ribellione”. 
-Renzo  Mazzetti- (13 marzo 2014)


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