FUORILEGGE

giovedì, 20 febbraio 2014

FUORILEGGE

L’anno scorso a quest’ora io ero un uomo libero: fuorilegge ma libero, avevo un nome e una famiglia, possedevo una mente avida e inquieta e un corpo agile e sano. Pensavo a molte lontanissime cose: al mio lavoro, alla fine della guerra, al bene e al male, alla natura delle cose e alle leggi che governano l’agire umano; e inoltre alle montagne, a cantare, all’amore, alla musica, alla poesia. Avevo una enorme, radicata sciocca fiducia nella benevolenza del destino, e uccidere e morire mi parevano cose estranee e letterarie. I miei giorni erano lieti e tristi, ma tutti li rimpiangevo, tutti erano densi e positivi; l’avvenire mi stava davanti come una grande ricchezza. Della mia vita di allora non mi resta oggi che quanto basta per soffrire la fame e il freddo; non sono più abbastanza vivo per sapermi sopprimere. (Meditazione su: “Se questo è un uomo” di Primo Levi).

MELINA A BIZZEFFE
 Tartareo domicilio di norme
 nel combattimento feroce
 ambiti gloria e onore
 a nessun vincitor speme.
 Precise regole condivisero
 gli ettori, gli achilli, i brenni, i romani,
 i monarchici, i repubblicani, i democratici,
 i destri, i centri di la e di qua, i sinistri.
 I neri, i bianchi, i gialli,
 pellerossa, viola, arancione,
 verdi marziani, multicolori stellati, tutti
 precise regole condivisero.
 La Linea Gotica nella tregua europea
 sicura frontiera: Duce e Hitler,
 gli inglesi, gli americani, tutti
 precise regole condivisero.
 -Renzo   Mazzetti-
 (giovedì 20 febbraio 2014)

VEDI: UN VERO UOMO



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