IL GRANDE SILVIO
giovedì, 31 ottobre 2013
Io sono diverso dai partiti che hanno oppresso la società.
Io sono diverso da quei governanti che si sono accentrati nelle mani tanto
potere privilegiando i pochi. Io non considero gli elettori solo un mezzo per
il conseguimento di oscuri scopi di parte. Io voglio unificare tutto il popolo
di destra per la libertà. Io voglio reinventare i partiti, modificare la legge
elettorale, riformare le istituzioni. Io voglio dar corpo ad un progetto di
riforma complessiva del sistema politico con un partito unico del centrodestra
e del centrosinistra. Io sono chiamato ad indicare e ad aprire la via maestra
della vita politica italiana, questo è un compito a cui non posso sottrarmi,
convinto come sono che la difesa della libertà è la missione più alta e più
nobile da compiere al servizio degli italiani. Io voglio l’elezione diretta del
Presidente. E’ giunto il momento che il mio carisma riceva il dovuto
riconoscimento. Io, con le eccezionali capacità confermate validamente dalla
mia carriera imprenditoriale, io, con il prestigio personale fondato su innate
qualità di persuasione e di presa sulla gente vincerò e sarò incoronato
Presidente direttamente dal popolo. SERVI O PADRONI
SPALLA
Gli altri recitano il ruolo della spalla sul palcoscenico simbolo del cuore della Patria. Largamente s’intendono, qualche scaramuccia televisiva per soddisfare il sinistro popolino, ma poi, nell’interesse del Paese, svolgono il medesimo servizio. Gli scimmiottatori fanno quel che il grande Silvio già volle, molto tempo addietro, con la Magna Carta Fiorentina. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
Gli italiani a che son buoni?
Non san far che il proprio danno.
Esser liberi non sanno:
o son servi o son padroni.
-Curzio Malaparte-
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