CULTO
mercoledì, 6 marzo 2013
CULTO
Cercano il condottiero, si lamentano che manca il politico,
sognano il capo che guidi il governo nell’era tecnocratica della dittatura
finanziaria. Il culto superstizioso della personalità, nei termini delle
attuali invocazioni, niente ha a che fare con la personalità di eccezione, con
l’uomo di grande statura, con l’interprete di una tendenza della storia, con un
grande servitore e protagonista capace di forza creatrice rispondente alle
grandi necessità sociali. Ricordo le parole di Stalin: ”Non è affatto vero che
il marxismo neghi la funzione delle personalità eminenti o il fatto che gli
uomini facciano la storia. Sono precisamente gli uomini a far la storia. Ma è
chiaro che essi non la fanno secondo il loro capriccio, secondo quel che passa
loro per la testa. Ogni nuova generazione si trova in presenza di determinate
condizioni che erano già maturate nel momento in cui essa nasceva. E i grandi
uomini valgono qualche cosa in quanto riescano a comprendere giustamente queste
condizioni, a comprendere come è possibile modificarle. Se non comprendono
queste condizioni e vogliono modificarle obbedendo alla propria fantasia,
allora cadono nella situazione di Don Chisciotte”. Indispensabile è l’ideale da
perseguire per un sempre maggiore arricchimento e potenziamento della
personalità umana, nel farsi espressione delle esigenze reali della società con
le sue aspirazioni. La nuova società, non solo nelle strutture economiche, ma
anche nella coscienza e nel costume, si guarderà bene dal trattare i suoi
membri alla stregua di una massa grigia e livellata [cervelli all'ammasso],
porrà in rilievo le capacità e i meriti di coloro che sanno emergere in
qualsivoglia settore di attività; ma nel contempo combatterà il formarsi e il
cristallizzarsi di miti, il nascere e l’insediarsi di culti personali; non
costruirà degli idoli, non si farà dei feticci, eviterà che il giusto
riconoscimento del contributo dei singoli degeneri in pericolose esaltazioni e
in assurde agiografie. (Ricordo da un racconto di Tirella).
S I N
G H I
O Z Z O
La religione è il singhiozzo
della creatura oppressa,
è il senso effettivo
di un mondo senza cuore,
come lo è lo spirito
di una vita senza spirito.
Essa è l’oppio del popolo.
-Karl Marx-
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