PRESENTE SEMPRE E COMUNQUE

 sabato, 16 febbraio 2013

PRESENTE SEMPRE E COMUNQUE

Noi misuriamo il tempo al suo passaggio, in modo che si può dire di un lasso di tempo che è il doppio rispetto ad un altro, o uguale rispetto ad un altro, e che qualsiasi frazione di tempo si può specificare misurandola. Per cui, dicevo, misuriamo il tempo quando passa. Che se mi si domandasse: ”Come lo sai?”, risponderei: ”Lo so, perché lo misuro, mentre non si possono misurare le cose che non esistono; e passato e futuro non esistono”. Come si può misurare il tempo presente che non ha estensione? Lo misuriamo appunto quando passa: quando poi è passato, non si misura più, non essendovi una entità da misurare. Ma quando lo misuriamo, donde viene, per dove passa, donde va? Donde? Ma dal futuro; per dove? Nel presente; dove? Ma nel passato! Ossia: da ciò che non è ancora, attraverso ciò che non ha spazio, in ciò che non esiste più. D’altronde, che cosa misuriamo, se non il tempo in determinati spazi? Quando diciamo tempo semplice, tempo doppio o triplo o uguale, o qualsiasi altra frazione del tempo, che cosa vogliamo indicare se non spazi di tempo? In quale spazio, però noi misuriamo il tempo che passa? Forse nel futuro da cui viene? Ma quello che ancora non è non si misura. Forse nel presente, nel quale sta passando? Ma ciò che non ha spazio non si misura. Forse nel passato, in cui va a finire? Ma quello che non esiste più non si misura. (Meditazione su: NON SI MISURA CHE IL PRESENTE di Sant’Agostino).

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 PER  IL  PRESENTE
Nel ferro e nel fuoco sventola il primo Tricolore
Risorgono i martiri nelle battaglie
Le giovani schiere cacciano l’oppressore
Unica indivisibile Italia creare.
La guerra tenace resistenza
Straniera e nostra gioventù eroica
Riscatta onore libera Patria
Repubblica Costituzione Democrazia.
Il sessantotto studentesco ribelle
Violentemente eroicamente scuote
Normale università sapienza scuole.
Gratuità per tutti eguale istruzione.
L’autunno caldo dei lavoratori
Avvampa al rombo dei tamburi
Giovani cortei delle officine liberatori
Lavorare dignitosi vivere non morir.
Governante saputello dell’era tecnocratica
Pratica vecchia politica truffaldina
Promette futuro mentre popolo rapina
Il giovane per il proprio presente lotta, sempre.
-Renzo  Mazzetti-

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 *QUANTI SONO I TEMPI? (21 maggio 2010) ;

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