L'IMMORTALITA'

L'IMMORTALITA' 

mercoledì, 5 dicembre 2012

Nel mito della sopravvivenza di una parte di noi stessi, della parte più sottile e più nobile, si esprime l’aspirazione a non perdersi, a conservare la personalità anche al di là della morte. Esiste in ogni persona un principio sostanziale, non corporeo, indistruttibile? Epicuro afferma che la morte non è nulla di interessante per noi, perché quando noi siamo vivi la morte non c’è; quando la morte c’è non ci siamo più noi. Sintetizzando liberamente Croce, l’immortalità è nelle opere che le persone creano. (Ricordo da un racconto di Tirella).

 [  S A C R O      A M O R E      D E L L'  A R T E ]
 Ah! lei chiama pazzie
 Dell’arte il sacro amor?
 Di tali parole rie
 Non sente in cor orror?
 Si scosti, io lo ripudio,
 Indegno egli è di me,
 Vanne dai cieli ad inferos
 Fra noi distanza v’è.
 Ah! dove siete, o martiri
 Dell’arte musicale,
 Venite qui, schiacciatemi
 Quel misero mortale.
 Oh! Donizzetti, oh! Porpora,
 Pedrotti, Paganini,
 Oh! Mercadante, oh! Coppola,
 Beethoven, Boccherini,
 Coccia, Mozart, Vaccai,
 Mendelssohn, Bottesini,
 Gobatti, Pergolesi,
 Meyerbeer, Rossini,
 Ponchielli, Cimarosa,
 Auber, Petrella, Peri,
 Wagner, Azioli, Nini,
 Rossi, Aidin, Pacini,
 Oh! Glincha, Majer, Weber,
 Paisiello, Cherubini,
 Oh! Generali, oh! Manna,
 Ah! angelico Bellini!
 E Verdi? Oh! Sommo aiutami,
 Te pur invoco, inspirami
 Tal melodia terribile
 Da farlo tramortir!
 Di tal bestemmia
 L’orrido accento
 Ancor io sento
 Per l’aer suonar.
 Deh! Vanne, scostati
 Dal guardo mio,
 O giuro a Dio
 L’avrai a pagar.
 -Edoardo  Ferravilla-
 (L’OPERA DEL MAESTER PASTIZZA)


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