MANO MORTA

venerdì, 30 novembre 2012








MANO MORTA

Varsavia faceva un grande traffico di tratte che tuttavia aveva principalmente per base e per fine l’usura dei suoi banchieri. Al fine di procurarsi del denaro da poter prestare ai grandi dissipatori all’8 e più per cento, essi cercavano e trovavano fuori del paese un credito cambiario in bianco, ossia che non aveva come base il commercio di merci, o cambiali che il trassato straniero accettava pazientemente fino a tanto che le rimesse create dalla speculazione creditizia venivano pagate regolarmente. Tuttavia essi fecero amara penitenza di ciò per la bancarotta di uomini quali Tepper e di altri grossi noti banchieri di Varsavia.

Vantaggi derivanti alla Chiesa dalla interdizione dell’interesse .

La Chiesa aveva proibito di prendere degli interessi; ma non di vendere le proprietà per togliersi dal bisogno; né di cederle, per un tempo determinato o anche fino al rimborso, a chi prestava il denaro, non solo perché questo avesse in tal modo una garanzia, ma anche perché durante il periodo del possesso potesse usufruire, servendosene, di qualcosa che sostituisse il denaro di cui si era privato… La Chiesa stessa o le comunità che le appartenevano e pia corporea trassero grandi benefici da questa interdizione, soprattutto al tempo delle Crociate. Così tanta parte della ricchezza nazionale passò a costituire la cosiddetta ”mano morta”, tanto più che l’ebreo non poteva, in questa direzione, fare dell’usura, perché il possesso di ipoteche così solide non poteva rimanere nascosto… Senza l’interdizione dell’interesse la Chiesa ed i monasteri non avrebbero mai potuto diventare così ricchi. (Meditazione sull’interesse nel Medioevo nel Libro terzo, Il Capitale di Karl Marx).

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L   I   B   E   R   I        E   D        E   G   U   A   L   I
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale,
che,
limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana
e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto al lavoro e promuove le condizioni
che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un’attività o una funzione che concorra
al progresso materiale e spirituale del società.
La Repubblica, una e indivisibile,
riconosce e promuove le autonomie locali;
attua nei servizi che dipendono dallo Stato
il più ampio decentramento amministrativo;
adegua i princìpi ed i metodi della sua legislazione
alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.
-Enrico De Nicola-
(Presidente della Repubblica)
-Umberto Terracini-
(Presidente [Comunista] dell’ Assemblea Costituente)
Alcide De Gasperi-
(Presidente [Democristiano] del Consiglio dei Ministri)
-Grassi-
(Il guardasigilli) 


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