LO STUDENTE GIOCA A CARTE

lunedì, 5 novembre 2012

LO  STUDENTE  GIOCA  A  CARTE

Lo studente gioca a carte per tutta la notte. Il militante operaio durante la nottata esegue le pulizie, le riparazioni e il rifornimento e, nel contempo, assicura la sicurezza. Nel Giardino Scotto si svolge la significativa festa della stampa comunista, parodia del libero governo di liberi lavoratori; è la sintesi della società futura finalmente liberata dallo sfruttamento inumano del sistema mercato del capitale. Sembra di vivere in un sogno, ma la raffigurazione plastica del peccato di quel particolare studente che continua a giocare a carte, distrugge tutto il terrestre Paradiso pisano. Quel singolare studente, pur non avendo mai lavorato neppure con l’intelletto ma, in quanto figlio di onorevole, per la rapida carriera da professionista della politica, continua benissimo a vivere nel lusso. Gli ignari dicono che sia molto intelligente e che abbia una capacità oratoria fuori dal normale, ma la capacità di calcolare, di immagazzinare informazioni corrisponde, in ugual misura, soltanto nell’adeguare i comportamenti al personale tornaconto, nel giocare bene le proprie carte sempre e comunque, ad ogni costo, con tutti i mezzi.

INDOVINA   L’INDOVINELLO:

Chi potrebbe essere lo studente raccontato nella novella???

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DOMANDE  DI  UN  LETTORE  OPERAIO
Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a trascinarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia, distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma, la grande
è piena d’archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa
Atlantide
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Da solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi,
oltre lui, l’ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand’uomo.
Chi ne pagò le spese?
Quante vicende,
tante domande.
- BERTOLT   BRECHT -

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