LA STESSA SORTE
mercoledì, 21 novembre 2012
LA STESSA SORTE
La differenza tra un prima e un dopo ha la dimostrazione verificabile dalla misura di quanto il popolo si è avvicinato all’esercizio del potere. La Costituzione repubblicana non si limita a riconoscere in modo formale i diritti democratici dei cittadini, ma sancisce il principio che debbono essere rimossi gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale dello Stato. La Costituzione repubblicana riconosce ai lavoratori non solo il diritto di organizzarsi liberamente e autonomamente, per il continuo elevamento delle proprie condizioni economiche, sociali e culturali, ma anche il diritto di concorrere in modo autonomo, attraverso le proprie organizzazioni politiche e sindacali, alla direzione della società e dello Stato e alla determinazione della politica nazionale, e ai lavoratori il diritto di partecipare alla gestione delle aziende. La Costituzione, oltre a riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro e a promuovere le condizioni che lo rendono effettivo, riconosce al lavoratore il diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia una esistenza libera e dignitosa; ad ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari a vivere, il diritto al mantenimento e alla assistenza sociale. La proprietà privata è garantita dalla legge, allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti, e proprio a tal fine la Costituzione ne stabilisce i limiti e ne prevede, eventualmente, l’espropriazione, salvo indennizzo, per motivi di interesse generale, soprattutto si tratta di imprese o categorie di imprese che si riferiscono o a servizi pubblici essenziali, o a fonti di energia, o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale. La Costituzione riconosce in modo concreto il diritto dei lavoratori ad accedere alla direzione dello Stato. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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