TUTTO ERA BUONO

 

mercoledì, 17 ottobre 2012

TUTTO ERA BUONO

 

Mentre la stampa esalta quotidianamente le opere della volontà governativa, dicendo che Dio stesso disse il sesto giorno della creazione: ” Ed ecco, tutto era buono”; mentre però inevitabilmente ogni giorno è una contraddizione di quello precedente, la stampa mente di continuo e deve persino negare la consapevolezza della menzogna e allontanare da sé la vergogna. Dovendo considerare illegali gli scritti liberi, il popolo si abitua a considerare libera l’illegalità, illegale è la libertà e legale la mancanza di libertà. Così la censura uccide lo spirito dello Stato. Ma il nostro oratore teme la libertà di stampa per i ”privati”. Non pensa che la censura è un attentato continuo contro i diritti dei privati e ancor di più contro le loro idee. Si infiamma a favore delle individualità minacciate: non dovremmo noi a nostra volta infiammarci per l’intera generalità minacciata? E’ la mancanza di fede nella propria salvezza, che, negando Dio, vuol far tacere la voce della coscienza. E’ la mancanza di fede nella propria salvezza, che delle proprie debolezze fa debolezze dell’umanità per sottrarsi alla sua stessa coscienza; è la mancanza di fede nella salvezza dell’umanità, che le impedisce di seguire le leggi naturali, innate, e predica come necessaria la minorità; è l’adulazione che mette avanti Dio senza credere alla sua realtà, all’onnipotenza del bene; è infine l’avidità per la quale il vantaggio personale è superiore alla salvezza di tutti. Questa gente dubita dell’umanità in genere e canonizza alcuni uomini singoli. Abbozza un’immagine orribile della natura umana in genere e pretende nello stesso tempo che cadiamo in ginocchio dinanzi all’immagine sacra di alcuni privilegiati. Sappiamo che l’uomo da solo è debole, ma sappiamo anche che la totalità è forte. Che bel tempo quello in cui la terra, come un onorato borghese, sedeva al centro dell’universo tranquillamente fumando la sua pipa, né le era mai necessario accendere luce propria, poiché sole, luna e stelle come tante devote lampade notturne e ”cose belle” le danzavano intorno. (Meditazione su : Scritti politici giovanili di Karl Marx).

 

 

 

M   I   T   I

 

Fino a oggi

 

si pensava che

 

la formazione dei miti cristiani

 

durante l’impero romano

 

fosse stata possibile

 

solo perché la stampa

 

non era stata ancora inventata.

 

Oggi,

 

la stampa quotidiana e il telegrafo,

 

che diffondono le loro invenzioni

 

per tutto l’universo in un batter d’occhi,

 

fabbricano in un solo giorno

 

più miti di quelli che si creavano

 

prima in un secolo.

 

-Karl  Marx-

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