LE MACCHINE NON PENSERANNO PER NOI
lunedì, 15 ottobre 2012
LE MACCHINE NON PENSERANNO PER NOI
-ZOE-
LE MACCHINE NON PENSERANNO PER NOI
Cervello elettronico è una fortunata ma molto discutibile metafora che ricorre spesso sui giornali e sulle riviste. Nata specialmente per far colpo, magari come elemento di un titolo a sensazione, essa è fonte di grossi equivoci presso il pubblico ingenuo e sprovveduto il quale è indotto a credere, per esempio, che una macchina calcolatrice elettrica abbia un funzionamento analogo a quello umano e che addirittura possa in un domani, con ulteriori perfezionamenti, sostituirlo. Cibernetica è invece un termine molto più preciso, più scientifico, sotto il quale si comprendono studi interessanti e seri, accanto a giochi di ingegneri e matematici costruttori di divertenti e curiose macchinette. Cervelli elettronici e cibernetica sono, in fondo, la stessa cosa, salvo che chi si occupa di cibernetica è di solito un universitario con una solida preparazione fisico-matematica e chi parla seriamente di ”cervello elettronico” ha certamente dimenticato i moderni studi scientifici del liceo, se pur li ha mai compiuti. La parola ”cibernetica” è stata coniata da Ampére, deriva dal greco Kubernào = governo: essa è la scienza del controllo, della direzione e della reciproca regolazione, attraverso l’informazione, tra le varie parti di un sistema. Nelle macchine calcolatrici elettroniche non vi è nulla che nemmeno lontanamente possa essere paragonato al cervello umano. I termini ”memoria”, ”programma”, ”precisione”, ”apprendimento”, che vengono usati a proposito di esse, hanno un significato ben preciso intorno a cui non bisogna equivocare. Chi si serve di tali macchine, spesso si diverte a insistere su questo linguaggio, scherzandoci sopra. Naturalmente, queste macchine non hanno nulla di nemmeno lontanamente assimilabile al cervello non dico umano, ma anche degli animali. Bisogna inoltre tener presente che una macchina elettronica può essere rimessa a zero dopo ogni ciclo operativo, cancellando così ogni traccia del passato lavoro, laddove la mente umana di regola accumula concetti e nozioni e attraverso questo processo si sviluppa organicamente.
INDOVINA L’ INDOVINELLO : CHI E’ L’AUTORE????
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