GRANDE OTTORINO
venerdì, 17 agosto 2012
GRANDE OTTORINO
Ottorino il pane se lo suda fin da bambino. Il suo corpo secco e curvo, allenato dal duro lavoro è diventato d’acciaio. Non esiste manovale che lo eguagli nel trasporto della calcina e dei mattoni. Mentre lavora canta: ”Quando muore un prete gli suonano le campane, quando muore un papa gli cantano il miserere, quando muoio io non voglio le campane, non voglio il miserere, ma la bandiera rossa della rivoluzione”. Ottorino una sera rimane seduto davanti al piatto della minestra con i gomiti puntati nella tavola della cucina e la testa appoggiata sulle mani chiuse. Aveva da tempo predisposto e lasciato detto: la bara foderata di raso rosso, il vestito di colore rosso, la camicia di colore rosso, la cravatta di colore rosso, le scarpe di colore rosso, la bandiera di colore rosso, la tessera del Partito tra le mani nei guanti di colore rosso, la banda, in uniforme di colore rosso, suona ininterrottamente ”BANDIERA ROSSA”. Il tramonto di colore rosso, rosso vivo, illumina tutto il cimitero. (Ricordo da un racconto di Tirella).
Commenti
Posta un commento