LIMBO

VENERDÌ, 20 LUGLIO 2012

LIMBO

Le scuole di pensiero ideologico che perpetuano i sistemi capitalistici e quelli imperialistici sono al tramonto. Tali sistemi economici e militari, assieme a quelli di tipo colonialista, si rivolgono disastrosamente all’era delle caverne. Questa si è evoluta in quella definita delle palafitte, mantenendo così quel filo nero, formato di forza bruta e prevaricatrice, conduttore coerente, che non rompe con la tradizione arcaica, la quale esige che la civiltà volgare discenda direttamente da quella celeste. Sono sufficienti gli esempi chiarificatori relativi alla non obbedienza, al cogliere la mela proibita e mangiarla, alla cacciata dal Paradiso Terrestre. Anche il sistema che ancora sopravvive, conosciuto con il nome del Re Giorgio, fondato sulla sovranità terrena e ultraterrena del monarca repubblicano assoluto e incontrollato, sembra superato. Tali sistemi economici e militari non sono più ritenuti sufficienti perché tutti non possono, in alcun modo, annullare la presenza delle masse lavoratrici. Comunque il rischio dell’eventuale risveglio del popolo che organizza continuamente moti di protesta, ribellioni non solo per il pane, ma vere e proprie rivoluzioni per la conquista del potere sarà possibile, anche se queste sono facilmente neutralizzabili con i rimedi classici, contemplati in letteratura e adottati da ogni tipo di repressione reazionaria laica e clericale. Il grande salto di qualità dell’ingiustizia, dell’ineguaglianza e del sopruso avviene nell’era tecnocratica: ciò che comporta l’evoluzione positiva della specie con il divenire del vedere e capire, dell’avere identità e orientamento, è e rimane permanentemente immobile, sotto il ricatto della minaccia in ogni occasione malignamente sbandierata, di essere a un passo dal terribile baratro. I governanti decrepiti, pur nella consapevolezza di trovarsi nel luogo e nello stato in cui la morte li ha colti, continuano a legiferare. (Ricordo da un racconto di Tirella).

 NOSTALGIA

Esemplari portuali livornesi,
edili romani, braccianti pugliesi,
cavatori carrarini, pescatori siciliani,
metallurgici torinesi, piaggisti pontederesi,
servi di ogni colore, cuochi e camerieri,
generosi insegnati di adulti analfabeti,
agli artisti, intellettuali, poeti, pittori
ispiratori di opere immortali,
ai politici amanti dei calli delle mani
e del non sporco delle tracce dei lavori
della dignità e dell'uguaglianza promotori
umani veri, rivoluzionari proletari.
-Renzo Mazzetti- (giovedì 19 luglio 2012)

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