ELLADE

giovedì, 7 giugno 2012

ELLADE

Carceri Averof, giovedì 4 giugno 1942, ore 22. Mio caro fratello, muoio col nome della dolce Ellade sulle labbra. La sorte mi ha perseguitato negli ultimi anni, ma io la ringrazio tuttavia perché mi diede l’occasione di offrire la mia vita per la Patria, che io sogno grande. (Inizio di una lettera di Georgios Kotoulas, anni 36, capitano del porto del Pireo. Fucilato dai tedeschi).

P A S S O     D E L L A     F U T A     10  A g o s t o 2007
Cammino raccolto
nel cimitero
terribilmente immenso.
Da nemici viventi
nelle vostre tombe
vi considero fratelli.
Ma quanta umanità
trucidata inerme
atrocemente sofferente.
Ma quanto grano
olio e riso
gettati nel fango.
Ma quante opere
ridotte a macerie
sulla terra affogata dal sangue.
Dell’esercito possente
foste soldati
implacabili.
Implacabili destini
di morti
anche voi ammazzati.
Uccisi da fratelli
e compagni salvatori
di nuova avvenuta vita.
Spero che qui
sepolti solo corpi
resti e solo resti di corpi.
Gli spiriti
sereni ritornati
da dove i corpi vennero.
La terra della Futa
non perdona
non odia.
Con pietà
custodisce le spoglie
silente ricorda.
-Renzo  Mazzetti-
(ToscanAutori Antologia. Ibiskos Editrice. Empoli anno 2008) 

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