EUROPA

 

venerdì, 11 maggio 2012

EUROPA

La Comunità economica europea doveva essere indipendente ed autonoma rispetto ai singoli governi e, nel contempo, salvaguardare i diversi interessi nazionali. Le decisioni, dall’anno 1957, possono essere assunte a maggioranza. Usualmente il consiglio decide all’unanimità. L’opposizione di un singolo stato può bloccare qualsiasi atto. Soltanto nell’anno 1979 abbiamo le prime elezioni a suffragio universale e diretto del parlamento europeo. Ma, alla legittimità popolare, non corrisponde un’attività politica democratica, un maggiore potere al parlamento. Indispensabile è l’annullamento dei vertici dei governi e dei capi di stato che esaltano esosi e dannosi personalismi. La partecipazione degli eletti alla elaborazione delle proposte di legge e alle conseguenti armoniose decisioni nel rispetto delle sovranità nazionali è la strada per superare la speculazione finanziaria del sistema mercato e i conflitti mondiali. (Ricordo da un racconto di Tirella).

U O M I N I       E       N O
 Noi pensiamo a chi cade,
 a chi è perduto, a chi piange e ha fame,
 a chi ha freddo, a chi è malato,
 e a chi è perseguitato,
 a chi viene ucciso.
 Pensiamo all’offesa che gli è fatta,
 e la dignità di lui.
 Anche a tutto quello
 che in lui è offeso,
 ch’era, in lui,
 per renderlo felice.
 L’offesa che cos’è?
 E’ fatta all’uomo
 e al mondo.
 Da chi è fatta?
 E il sangue che è sparso?
 La persecuzione?
 L’oppressione?
 Chi è caduto anche si alza.
 Offeso, oppresso,
 anche prende su le catene
 dai suoi piedi
 e si arma di esse:
 è perché vuol liberarsi,
 non per vendicarsi.
 -Elio  Vittorini-


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