ASLE
giovedì, 15 settembre 2011
ASLE
Sì, mamma, tu non lo avresti mai immaginato quando mi hai visto per l’ultima volta! Nemmeno io, quando ti vidi per l’ultima volta, mi sarei immaginato che saremmo giunti a questo. Or ora sono stato condannato a morte. Non devi piangere per la mia sorte. Muoio come tanti altri prima di me. Mi rincresce solo di aver potuto compiere così poco nella mia vita. La mia consolazione è che il progresso e la vita continuano, che altri prenderanno su di sé i miei pensieri, i miei compiti, e faranno meglio di quanto non avrei fatto io. Anche se io me ne vado, la vita andrà avanti. Voi continuerete a vivere per guidare l’uomo verso una migliore esistenza in cui più messuno sarà condannato a morte. Cara mamma, non ho paura. Per me è la fine. Non lo è per voi. Dovete vivere! Tuo figlio Asle. (Asle Helland Grepp, norvegese di anni 26, studente di medicina, fucilato nel febbraio 1944 con nove suoi compagni).
Commenti
Posta un commento