GYULA
GIOVEDÌ, 23 GIUGNO 2011
GYULA
Saluta a nome mio il partito e di’ che sono stato fedele e
lo sono fino alla morte. Durante gli interrogatori non ho tradito nessuno. Mia
moglie l’hanno uccisa a Ravensbruck e anch’io devo morire, ma muoio con ferma
fede nella vittoria della nostra causa. [Biglietto consegnato a un compagno
poco prima dell'esecuzione]. Gyula Alpari = Giornalista, socialista ungherese.
Costretto ad espatriare in Cecoslovacchia prende parte alla organizzazione del
Partito Comunista Cecoslovacco. E’ incaricato dal II Congresso della Terza
Internazionale di dirigere il periodico dell’Internazionale stessa. Giustiziato
dai nazisti il 17 luglio 1944.
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ROMANZO 1917
[solamente le prime dodici righe]
Alle bianche fanciulle dietro i vetri
cantando donne su un fiume di luna
parve d’udire il silenzio d’un bacio.
Ridevano laggiù come scendendo
dalle terrazze in braccio ai marinai.
Mio nonno s’ammalò nella camicia
in una grande camicia di lana.
Non parlò più fissando quel colore
grigio di vecchia stampa e di soldato.
In terza classe giunse la sua morte.
Quand’ebbe pace vide una balena
fiottare calma sul mare di piombo.
-Alfonso Gatto-
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