DIALETTICA

 

martedì, 14 giugno 2011

DIALETTICA

Dialettica è una parola nel cui nome si commettono molti errori; è anche misteriosa perché la si usa pensando a qualcosa di molto complicato e difficile. Invece, etimologicamente, il termine dialettica significa semplicemente: arte di discutere. In filosofia con la dialettica si indica un metodo di pensiero di grande precisione. Nella filosofia si può pensare utilizzando fondamentalmente due metodi: quello metafisico e quello dialettico. Il metodo metafisico si fonda sul principio di identità che significa la immobilità di ogni cosa che rimane sempre uguale a se stessa. Il metodo dialettico, invece, si fonda sul movimento: sul fatto che la realtà, il mondo, la vita, tutto è in continuo mutare. Per questo si capisce perché il metodo dialettico vada di pari passo con il materialismo. Questi due concetti, nella storia del pensiero, tardavano a unirsi, e questa unione avvenne con Marx ed Engels, dopo che Hegel aveva dato alla dialettica un grande sviluppo. In sintesi definitiva: la dialettica è lo spirito delle scienze che nel loro sviluppo progressivo hanno abbandonato la concezione metafisica. Il materialismo si è trasformato perché la scienza è cambiata. Perciò alla scienza metafisica corrisponde il materialismo metafisico, e alla scienza nuova corrisponde un materialismo nuovo, che è il materialismo dialettico. La legge fondamentale della dialettica è questa: nulla resta dov’è, nulla resta quale è. Di conseguenza, dire di mettersi dal punto di vista della dialettica, significa dire di mettersi dal punto di vista del movimento, delle trasformazioni continue. Due esempi del metodo dialettico: prendiamo la terra e la società. Ponendoci dal punto di vista metafisico, noi descriveremo la forma della terra in tutti i suoi particolari. Costateremo che alla superficie ci sono dei mari, delle terre, delle montagne. Studieremo la natura del suolo, eccetera; poi, potremo confrontare la terra agli altri pianeti. E la nostra conclusione sarà: la terra, è la terra. Ponendoci dal punto di vista dialettico, noi, studiando la storia della terra, vedremo che essa non è stata sempre ciò che è ora, che essa ha subito delle trasformazioni, e, di conseguenza, ne subirà anche nel futuro. Prendiamo l’esempio della società. Dal punto di vista metafisico, ci si dirà che i ricchi e i poveri ci sono sempre stati: si constaterà l’esistenza delle banche e delle officine. Si farà una descrizione particolareggiata della società di oggi, che si paragonerà a quella del passato, e si concluderà: la società di oggi è quale è. Dal punto di vista dialettico, si vedrà invece che la società attuale non è sempre stata ciò che è oggi. Se si constata che nel passato altre società sono esistite, che sono poi tramontate, se ne conclude che anche l’attuale non è definitiva, ma è, al contrario, una realtà provvisoria, una transizione tra passato e futuro. Considerare, dunque, le cose dal punto di vista dialettico significa considerarle come provvisorie, che hanno avuto cioè una storia nel passato e ne avranno una nell’avvenire, che hanno avuto un inizio e che avranno una fine.

IL COMUNISMO
Il comunismo
per noi non è uno stato di cose
che debba essere instaurato,
un ideale al quale la realtà
dovrà conformarsi.
Chiamiamo comunismo
il movimento reale che abolisce
lo stato di cose presente.
-Karl Marx-

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