CADUTA NEL QUOTIDIANO

martedì, 26 ottobre 2010

CADUTA NEL QUOTIDIANO


Egregio signor presidente, ho ascoltato alla radio il suo recente messaggio pieno d’ottimismo e ho pensato che, almeno per quel che riguarda le tasse, v’era poco da giustificare l’ottimismo. La nuova legislazione è altamente discriminatoria e molti ritengono che accelerando l’automazione non farà altro che aggravare i problemi della disoccupazione. Questo significa che un numero sempre più grande di imberbi teppisti spadroneggeranno per le strade della città, sorvegliati da un numero sempre meno sufficiente di poliziotti. Gravi problemi di sovrappopolazione, problema razziale…

 Caro Doktor Professor Heidegger, vorrei sapere che cosa intende con l’espressione: caduta nel quotidiano. Quando ha avuto luogo questa caduta? Dove stavamo noi quand’è avvenuta?

 Signor Emmett Strawforth, Ufficio Americano della Sanità pubblica, scrisse. Caro Emmett, ti ho visto in televisione e hai fatto proprio una figura da cretino. Siccome siamo stati compagni di scuola al College (M.E.Herzog, maturità del ‘38) mi sento libero di dirti quello che penso del tuo modo di ragionare.

 Herzog cancellò questo pezzo e cambiò l’intestazione della lettera indirizzandola al New York Times. Ancora una volta uno scienziato governativo, il dottor Emmett Strawforth, si è fatto avanti con la Teoria del Rischio nella polemica sulla pioggia radioattiva, a cui si è aggiunto adesso il problema dei pesticidi chimici, della contaminazione dell’acqua nel terreno, ecc. Io sono non meno preoccupato delle elucubrazioni etico-politiche degli scienziati, che di queste altre forme di avvelenamento. Il dottor Strawforth che parla di Rachel Carson, il dottor Teller sugli effetti genetici della radioattività. Recentemente il dottor Teller ha sostenuto che la nuova moda dei pantaloni attillati, elevando la temperatura dl corpo, potrebbe aver effetto sulle ghiandole riproduttive più della stessa pioggia radioattiva. Individui rispettabilissimi dai loro contemporanei si rilevano spesso dei pazzi pericolosi. Prendete il maresciallo Haig. Fece affogare centinaia di migliaia di ragazzi nella melma delle Fiandre. Lloyd George fu costretto a sostenerlo perché Haig era un personaggio di primissimo piano. C’è gente a cui dobbiamo, ahimè, lasciar fare tutto quello che gli salta in mente. E il paradossale è che se un tizio prende l’eroina, gli possono dare 20 anni per il male che fa in definitiva solo a se stesso… A buon intenditor…

 Il dottor Strawforth dice che, per quel che riguarda la radioattività, dobbiamo adottare la sua Teoria del Rischio. Da Hiroshima in poi (e Truman chiama piagnone chi ha dei dubbi sulla decisione di Hiroschima) la vita dei paesi civili poggia le sue fondamenta sul rischio (poiché sopravvivono solo attraverso l’equilibrio del terrore). Così sostiene il dottor Strawforth. Ma poi paragona la vita umana al Rischio Calcolato del mondo degli affari. Che idea! I grossi affari non corrono rischi, come è stato rivelato dalla recente inchiesta sui grandi azionisti. Vorrei richiamare la loro attenzione su una profezia di Tocqueville. Egli credeva che nelle democrazie moderne sarebbero diminuiti i delitti, e aumentati i vizi privati. Forse avrebbe dovuto dire che avremmo avuto meno delitti privati, e più delitti collettivi. Gran parte di questi delitti collettivi o di organizzazione sono perpetrati col preciso obiettivo di ridurre il rischio. Ora io so bene che non è cosa da niente governare questo pianeta con i suoi 2 miliardi e più di popolazione. Già il numero è qualcosa di impensabile e basta da sé a dare un’aria sorpassata a tutte le idee pratiche. Sono pochi gli intellettuali che hanno colto i principii sociali contenuti in questa trasformazione quantitativa.

 La nostra è una civiltà borghese. Non uso questo termine nel senso in cui l’usava Marx. Fifone! Nel moderno lessico dell’arte e della ragione, è borghese considerare che l’universo sia stato fatto per il nostro placido uso e consumo e per darci conforto, comodità e sostegno. La luce non viaggia a 300 mila km al secondo solo per permetterci di vedere mentre ci pettiniamo o per leggere sul giornale che gli ossi di prosciutto oggi costano meno di ieri. Tocqueville considerava l’impulso verso il benessere come uno degli impulsi più forti in una società democratica. Non gli possiamo rimproverare d’aver sottovalutato i poteri distruttivi generati da tale impulso. Ma sei matto, scrivere al Times in questa maniera? Esistono milioni di volterriani inaciditi con l’animo regurcitante di satire rabbiose, che non fanno altro che cercare le parole più aspre e più velenose. Mandagli invece una poesia, imbecille che sei. Perché dovresti avere più ragione tu per puro squilibrio, che non loro per virtù d’organizzazione? (frammento da Herzog)

 

Dea si accinge alla lettura.

 


HIRAM SCATES
Cercai di ottenere la candidatura
alla presidenza del Consiglio di Contea
e feci discorsi ovunque
denunciando Solomon Purple, mio rivale,
come nemico del popolo,
in combutta coi nemici capitali dell’umanità.
Giovani idealisti, guerrieri falliti,
zoppicanti sulla gruccia della speranza,
anime che puntano tutto sulla verità,
che perdono un mondo a un cenno del cielo,
mi s’affollarono intorno e seguirono la mia voce
come fossi il salvatore della contea.
Ma Solomon ottenne la candidatura,
e allora voltai gabbana,
e riunii i miei seguaci sotto la sua bandiera,
e lo feci vincitore, lo feci re
della Montagna Dorata con la porta
che si chiuse alle mie spalle appena la varcai,
lusingato dall’invito di Solomon,
a fare il segretario del Consiglio.
E fuori, al freddo, restano i miei seguaci;
giovani idealisti, guerrieri falliti
zoppicanti sulla gruccia della speranza -
anime che puntavano tutto sulla verità,
che perdevano un mondo a un cenno del cielo,
e guardavano il diavolo prendere a calci il millennio
sulla Montagna Dorata.
-Edgar Lee Masters-





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