MESSAGGIO AGLI ITALIANI
lunedì, 22 marzo 2010
MESSAGGIO AGLI ITALIANI
E’ la prima volta che mi rivolgo a voi, dopo la
costituzione, in questa parte libera dell’Italia, del nuovo governo, sorto in
seguito all’accordo tra i gruppi ed i partiti antifascisti. Questo rende, per
così dire, inevitabile, nel rivolgermi a voi, che vi spieghi, con poche parole,
perché, e con quali fini questo governo è stato costituito. La cosa mi sembra
tanto più necessaria per coloro che mi conoscono e sanno qual è il partito a
cui appartengo ed hanno sentito che è stato precisamente questo partito ad insistere
e lottare affinché si creasse nel nostro paese questa nuova situazione
politica. Noi siamo stati mossi da un’idea fondamentale. Abbiamo pensato che se
avessimo insistito nell’impostare e risolvere contemporaneamente e subito tutti
i gravissimi problemi che il crollo del fascismo ci ha posto dinanzi, il popolo
italiano avrebbe corso il rischio di non poterne vedere risolto nessuno e di
vederli quindi aggravarsi fino a rendere tragica ed insopportabile la
situazione del nostro paese. In secondo luogo noi sappiamo, come voi sapete,
che nel momento attuale vi è una necessità che sovrasta tutte le altre e si
impone a tutti coloro che non hanno tradito la patria. Questa necessità è di
combattere, impiegando tutti i mezzi e tutte le armi, il nemico, affinché tutte
le città e tutte le regioni d’Italia siano al più presto liberate e quello che
rimane del fascismo, dei suoi autori e dei suoi complici sia al più presto e
per sempre distrutto tanto al di qua che al di là della linea del fronte.
Vogliamo, noi ci siamo detti, accingerci seriamente a questa opera, rinviando a
domani ciò che oggi non possiamo risolvere, oppure vogliamo perderci nella
polemica, nelle dispute o, se volete, nelle invettive, mentre le potenze
alleate assicurano alle forze del popolo italiano la possibilità di accingersi
fin da oggi all’opera indispensabile di liberazione e di redenzione del nostro
paese? Posta in questo modo la questione, la decisione non poteva destar dubbi.
Ed ecco perché noi ci troviamo oggi al governo con due grandi obiettivi:
liberare l’Italia del giogo hitleriano e distruggere il fascismo, facendo in
pari tempo tutto il necessario per soccorrere in queste regioni la miseria del
popolo. Siamo da appena quattro settimane al governo e qualche cosa abbiamo
incominciato a fare. Tra l’altro, io considero come un primo grande risultato
della nostra azione il fatto di aver finalmente formulato ed approvato una
legge la quale prevede nel modo più severo la punizione dei delitti del
fascismo. Secondo la lettera di questa legge il fascismo stesso è considerato
come reato, e come tale viene colpito senza pietà. Io desidero dirvi ora
soltanto due cose. La prima è che, nell’approvare questa legge, noi abbiamo
voluto mettere nelle mani del popolo stesso una spada con la quale esso potrà
fare giustizia di coloro che lo hanno ridotto alla miseria ed all’onta della
dominazione tedesca. La seconda cosa è che, nel formulare una legge così
severa, noi abbiamo avuto sempre il pensiero fisso su di voi, amici e compagni,
che nelle zone occupate avete realizzato con tanta energia un’opera sacrosanta
che consiste nello sterminare i fascisti, traditori della patria. Siate sicuri
che a cominciare da oggi non esisteranno più due pesi e due misure. I traditori
mussoliniani, gli autori della rovina dell’Italia saranno perseguitati con lo
stesso vigore sia da voi che da noi, affinché il paese sia libero per sempre
dalla loro immonda presenza. Questa certezza infonda al vostro animo nuovo
coraggio e nuovo eroismo nella lotta sacrosanta per la nostra libertà. Noi
vogliamo sul serio la rinascita dell’Italia come paese libero e progredito. Il
fascismo non ha più diritto né di esistere né di essere tollerato sulla nostra
terra. Il fascismo deve essere distrutto e lo sarà per lo sforzo unito di voi
da una parte e del governo che noi abbiamo costituito dall’altra. Con la stessa
decisione con cui abbiamo affrontato e risolto questo primo problema, noi
passeremo ora a risolvere gli altri. Nel momento in cui le gloriose armate
alleate ancora una volta sono passate, sul nostro suolo, all’attacco e
combattono contro il nostro secolare nemico per la libertà nostra, noi dobbiamo
sentire il bisogno di fare tutto il nostro dovere per il nostro onore e per la
nostra patria. L’Italia e gli italiani vogliono essere presenti anche in questa
lotta. Noi faremo di tutto affinché essi lo siano. Questo è il compito che ci
siamo assunti e per risolvere il quale nessuno sforzo, nessun sacrificio ci
parrà troppo oneroso.
INDOVINA L’ INDOVINELLO:
DA CHI E IN CHE ANNO
E’ STATO PRONUNCIATO
QUESTO MESSAGGIO?
???????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Commenti
Posta un commento