INSIPIENS

 

domenica, 15 novembre 2009

INSIPIENS

 

BICEFALO



 Vuoto o con il cervello?      E … il cuore?

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 L’ Homo si è dimostrato, nei secoli passati di storia conosciuti, insipiens. La recente diffusione delle ideologie catastrofiche, degli slogans allarmanti su il pianeta suicida, sull’apocalisse, sullo sviluppo incompatibile con la sopravvivenza, derivano dalla sensazione dell’esaurimento della funzione del sistema di mercato, con suo padre Capitalismo e con sua madre Ricchezza, dalla attuale mancanza della capacità creativa legata all’umanità, i cui risultati prima potevano subito essere sentiti, subito, concretamente dalla gente semplice e comune, tramite l’utilizzo delle scoperte, nelle azioni della vita quotidiana, trovandone beneficio, mentre ora, ciò più non avviene, anzi si percepisce contrarietà, disagio e disturbo. Tante scoperte hanno alleviato se non dalla ingiustizia sociale almeno dall’ abrutimento! Oggi, invece, i rischi sono reali, le possibili distruzioni hanno dimensioni mondiali e una portata che supera lo scorrere delle generazioni. La irreversibilità delle azioni involutive di una distruzione della natura e della fine del mondo dovuto all’inquinamento sembra che sia già avvenuta più di tremila miliardi di anni fa; si narra nelle leggende cosmiche dell’inverosimile umano ma non di quello della saggezza celeste, che il mondo non aveva più ossigeno e fosse popolato di batteri anaerobi: incoscienti del pericolo cui andavano incontro, cominciarono a produrne in quantità con la fotosintesi clorofilliana – invenzione della tecnologia dell’epoca – e, quando ne ebbero prodotto abbastanza, l’atmosfera satura di ossigeno uccise gli stessi organismi che l’avevano prodotto.

NUOVI PAESAGGI
Non nell’apparenze
di un fisico distrutto
e neppure alla vista
di due occhi smorti
o di una bocca senza sorriso
l’ombra di una vita
che esigeva esser vissuta
può ritornare ad essere
quella che per essere tutto dette.
Ieri, mi dico …
Ecco: lontano galleggiava fluttuando.
Meccanismi perfetti dell’umane scoperte
gettano segnalazioni, rilievi, ordini.
E il non meccanismo uomo
mai a stregua di macchina si adatta
chè già nel vecchio superando periodo
lotta cosciente-rabbia-contro sfruttamento
per non essere morto pur vivendo.
Ma vi era la prima conquista
Come damigella vede la Luna
Serva pure nell’imbellettarsi
Feudo dall’alte torri delle megalopoli.
A quell’Icaro che per sfuggire
all’intricata realtà da battere e cambiare
dimenticò se stesso all’infuori dagli altri
giusta fu la morte albagica.
Ma alla scienza che ricerca
rinnovate la penna e l’idee
e l’essere sia per l’essere!
Coscienze che si aprono …
Mentalità che ragionano …
Strette di mano fraterne.
E nella lotta di pace
conquista di umana civiltà
nuovi paesaggi palpitano
all’umano tocco rinnovatore.
O Esseri che lassù
ancora state a guardare
sforzatevi un po’ anche voi!
Siamo troppo addietro nel 1971?






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