OPINIONE

 

sabato, 29 agosto 2009

OPINIONE

Il giudizio fondato su ragioni oggettive come idea, parere, ritenere, credere, opinare, pensare, oppure argomenti trattati senza condizionamenti ideologici, vengono definiti opinione; mentre, da un punto di vista  soggettivo, è lo stato mentale consistente nel proporre o accettare una tesi, non escludendo la possibilità che la tesi opposta sia vera; da un punto di vista oggettivo è la stessa tesi opinata. Il fatto che il progresso delle scienze abbia dimostrato false le tesi di cui per secoli si è stati certi, dimostra che la creduta certezza non era che opinione, o, tutt’ al più, convinzione. Kant riconosce all’ opinione, un’ importanza nel campo teoretico come avviamento alla verità, ma la esclude sia dal campo delle matematiche, sia da quello della morale. Il concetto di opinione pubblica, di origine molto antica, è stato usato nei contesti sociali e culturali più diversi; nel nostro periodo storico viene posto sempre più strettamente in rapporto l’ opinione pubblica con l’ autorità, il potere statale, il potente proprietario privato. l’ opinione è lavorata come una merce, il suo percorso è  ” a senso unico ” cioè nella direzione che va’, dagli strumenti informativi di proprietà del potente, verso il cittadino. Quando però è il cittadino che si forma autonomamente una propria opinione, ( che magari può disturbare )  il potente gli scatena violentemente contro  la sua avversità; anzichè rispondere alle domande del cittadino per coltivare il dialogo democratico, minaccia  e cerca di mettere stretto il bavaglio sulla sua bocca. Con questo comportamento non progredisce la cultura, tantomeno la convivenza sociale, ma è la democrazia che regredisce, è la libertà che piange. Il cittadino, se rimanesse solo, rischierebbe di ritornare suddito medioevale e, se continuasse ad avere una sua autonoma opinione, certamente finirebbe sulla forca.

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