BANCHE E TRUFFE

BANCHE E TRUFFE





nella fotografia: interessi banca nel 1983








BANCHE E TRUFFE

(Ricordo da un racconto di Pallino)

Renzo Mazzetti, con la poesia "La patria", si interrogava: la patria, madre o azienda? Madre che cura, dai suoi figli curata, o azienda che si deve, sempre e in ogni modo, sempre e a tutti i costi, con cattiverie sofferenze paure, pagare con le morti premature? Karl Marx spiegava che: gli economisti assomigliano ai teologi, i quali stabiliscono due sorta di religioni: ogni religione che non sia la loro è un'invenzione degli uomini, mentre la loro è un'emanazione di Dio. Herbert Marcuse: l'agonia del capitalismo può durare secoli. Leopardi Risorto nella sua "La canzone delle banche": O Italia mia, vedo le banche e i parchi Metallici presidii e l'eccedenza Di carte consorziali, Ma il marengo non vedo. Non vedo il franco e il rame and'eran carchi I nostri padri antichi. Or senza arredo D'oro e d'argento vuote casse mostri. Ohimè, quante cambiali In lunga sofferenza! E questo è peggio Che tutte son di deputati nostri Ricercanti il pareggio Delle lor tasche, a spese Del sempre mai diletto almo paese. Tu, di forma sol vaga, O Italia ipotecata, Dormi tranquilla e paga Sì, paga, Italia mia, Le tasse a pagar nata Nella prospera sorte e nella ria. Ascanio torna dal mercato settimanale, guarda negli occhi la moglie ed esclama: Ladri! : al banco dove vi era il cartello con il prezzo di cinquemila Lire hanno cancellato Lire e scritto Euro senza correggere la cifra; apre un cassetto e tira fuori il libretto di deposito risparmio ordinario al portatore e legge: 24 Febbraio 1983, saldo lire 2.788.024, interessi maturati 112.734 lire. Ecco carta matematica banca sincera. La moglie gli risponde cantarellando: A noi conviene, a noi conviene andar via di qua, andar via di qua? Europa-Europa, Europa cha-cha-cha, Europa-Europa, Europa cha-cha-cha.

-Renzo Mazzetti- (Giovedì 26 Settembre 2024 h.12,57)

VEDI: GUERRA CHIESA TORA'

BORSA MERCATO DEBITO
(Ricordo da un racconto di Therios)
Come si può liberare
la patria italiana e mondiale
dall'oppressione
borsa mercato debito?
Prima di ogni altra azione
è indispensabile
sganciarsi
dalla morsa micidiale
rappresentata dal debito pubblico
e ciò può essere realizzato
con il suo completo annullamento
tramite una pura
e lungimirante scelta politica,
in questo caso si realizzerebbe
la vera autonomia
nel cammino della politica
verso la realizzazione
della libera democrazia universale
(la democrazia liberale non lo è
per le famigerate soglie d'accesso
e il non proporzionale puro);
pagare tutto,
estinguendo il debito,
con la stampa straordinaria
di denaro
in quantità sufficiente per lo scopo;
uscire dal gioco di borsa,
lasciandolo solo al gioco d'azzardo
e al sollazzo sregolamentato
e strettamente del singolo privato,
con la vendita di tutte le azioni
in possesso delle pubbliche istituzioni.
L'unica cosa da non praticare?
Continuare così,
in completa balìa
del diabolico gioco di borse
mercati
debiti
e nel ricatto continuo
alla patria italiana e mondiale,
con la tortura
e l'assassinio
della semplice normale
intera povera umanità.
-Renzo Mazzetti-
(Martedì 7 Maggio 2019 h.06,24)

VEDI: EPPUR SI MUORE (RACCOLTA DI POESIE)

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.


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