IL COMPITO DEI MAESTRI

IL COMPITO DEI MAESTRI

(Ricordo da un racconto di “Miao!”)

In alto a sinistra della terza pagina di “Miao!” troneggia il motto di Bicefalo: “Il futuro si nutre del passato e diviene presente”. Perciò riporta il testo completo del discorso pronunziato da Anatole France l’8 Agosto del 1919 al Congresso dei Sindacati dei maestri francesi:

Cittadine, cari compagni,

vi parla un vecchio amico. Nel 1906, quando iniziaste le lotta per il diritto sindacale, ero al vostro fianco col grande Jaurès. Avete conquistato questo diritto: dovete oggi regolarne l’uso e appunto perciò i vostri sindacati sono qui riuniti. Il congresso si propone anche un altro fine di capitale importanza: la riorganizzazione dell’insegnamento primario. Contate, per realizzarlo, unicamente sulle vostre forze: la saggezza ve lo consiglia. Con vera gioia ho conosciuto ieri, da un giornale, il pensiero del nostro amico Glay sull’argomento. “La guerra – egli ha detto – ha mostrato chiaramente che l’educazione popolare di domani dev’essere differente da quella del passato”. Avevo fretta di aprirvi il mio cuore: vedo che i vostri cuori sentono come il mio.

Maestre, maestri, cari amici, mi rivolgo a voi con ardente emozione e vi parlo pieno d’inquietudine e di speranza. E come si può non essere afferati da un gran turbamento, quando si pensa che l’avvenire è nelle vostre mani e che esso sarà, in grande parte, quel che l’avranno fatto il vostro spirito e le vostre cure?

Nel formare il fanciullo, voi determinerete i tempi futuri. Quale compito, nell’ora che viviamo, in questo immane crollo delle cose, mentre le vecchie società rovinano sotto il peso delle loro colpe e vincitori e vinti sprofondano insieme nella comune miseria, scambiandosi sguardi d’odio!

Nel disordine sociale e morale creato dalla guerra e consacrato dalla pace che l’ha seguita, voi dovete tutto fare e tutto rifare. Raddoppiate il vostro coraggio, elevate i vostri spiriti!

Dovete creare una umanità nuova, dovete svegliare nuove intelligenze, se non volete che l’Europa cada nell’imbecillità e nella barbarie.

Vi si dirà: “A che tanti sforzi? “L’uomo non muta!” Sì! L’uomo ha mutato, dall’epoca delle caverne, talora in peggio e talora in meglio; egli muta con gli ambienti e l’educazione appunto lo trasforma quanto e forse più dell’aria e del cibo. Sì, certamente; e perciò non bisogna lasciar sussistere neppure per un istante l’educazione che ha reso possibile, che ha favorito (poiché era presso a poco la medesima in tutti i paesi detti civili) la spaventevole catastrofe sotto la quale siamo ancora mezzo sepolti.

E anzitutto, bisogna bandire dalla scuola tutto quanto possa fare amare ai fanciulli la guerra e i suoi delitti, e ciò solo richiederà lunghi e costanti sforzi, a meno che tutti i trofei non siano, un prossimo giorno, travolti dal soffio della rivoluzione universale.

Gli istinti distruttori, giustamente rimproverati ai tedeschi, sono accuratamente coltivati nella nostra borghesia, grande e piccola, e anche nel nostro proletariato. Qualche giorno fa, La Fouchardière domandò in una libreria dei volumi per una bambina; gli offrirono narrazioni e rappresentazioni di omicidi, di sgozzamenti, di massacri e di sterminii. Nella prossima Metà-quaresima si vedranno a Parigi nei Campi Elisi e sui boulevards, migliaia e migliaia di bimbi vestiti, per la sciocca vanità delle loro madri, da generali e da marescialli. Il cinematografo mostrerà loro le bellezze della guerra; li si preparerà così al mestiere delle armi: e finché vi saranno soldati vi saranno guerre (i nostri diplomatici hanno lasciato un esercito ai tedeschi per poterne conservare uno in casa). Fin dalla culla, si preparano soldati.

Amici miei, bisogna romperla con questi costumi pericolosi. Il maestro deve fare amare ai fanciulli la pace e i suoi lavori, deve insegnare a detestare la guerra. Egli bandirà dall’insegnamento tutto quel che eccita all’odio contro lo straniero, anche l’odio contro il nemico di ieri; non perché si possa essere indulgenti per il delitto ed assolvere tutti i colpevoli, ma perché un popolo, qualunque esso sia, ed in qualunque momento, è composto più di vittime che di criminali, perché non si deve far pesare il castigo dei malvagi sulle generazioni innocenti e perché infine tutti i popoli hanno molto da perdonarsi a vicenda.

In un bel libro, testé pubblicato e che vi consiglio di leggere: Les Mains propres, saggio di educazione senza dogma, Michel Corday ha scritto queste belle parole che cito – per rafforzare le mie: “Odio colui che abbassa l’uomo al livello della bestia, spingendolo a scagliarsi su chiunque non gli rassomiglia”. Oh costui! Con tutte le mie forze invoco la sua sparizione dalla superficie della terra. Odio soltanto l’odio.

Amici, fate odiare l’odio. E’ questa la più necessaria e più semplice parte del vostro compito. Lo stato nel quale una guerra devastatrice ha posto la Francia e il mondo intero, vi impone doveri di eccezionale complessità e perciò più difficili da compiersi. Lasciate che io insista; è il gran punto dal quale tutto dipende: senza speranza di trovare aiuto e appoggio, e neanche consenso, dovete mutare da cima a fondo l’insegnamento elementare, allo scopo di formare i lavoratori. Nella nostra società oggi non v’è più posto che per i lavoratori: il resto sarà spazzato via dall’uragano. Formate lavoratori intelligenti, esperti del loro mestiere, consci di quel che devono alla comunità nazionale e alla comunità umana.

Bruciate, bruciate tutti i libri che insegnano l’odio. Esaltate il lavoro e l’amore. Dateci uomini ragionevoli, capaci di calpestare i vani splendori delle glorie barbare e di resistere alle ambizioni sanguinarie dei nazionalismi e degli imperialismi che hanno distrutto i loro padri.

Non più rivalità industriali, non più guerre: lavoro e pace. Lo si voglia o no, è venuta l’ora di essere cittadini del mondo o di veder perire ogni civiltà.

Amici, permettete che io formuli un voto ardentissimo che devo esprimere in una forma troppo rapida e trappo incompleta, ma l’idea prima del quale mi sembra atta a penetrare in tutti gli spiriti generosi. Auguro, auguro di tutto cuore che presto all’Internazionale operaia aderisca una delegazione dei maestri di tutte le nazioni per preparare insieme un insegnamento universale e per ricercare i mezzi di seminare nelle giovani intelligenze le idee donde nasceranno la pace del mondo e l’unione dei popoli.

Ragione, saggezza, intelligenza, forze dello spirito e del cuore, voi che io sempre ho invocato pienamente, venite, aiutatemi, sostenete la mia debole voce, portatela, se è possibile, a tutti i popoli del mondo e diffondetela ovunque sono uomini di buona volontà per intendere la verità benefica.

Un nuovo ordine di cose è nato. Le potenze del male muoiono avvelenate dal loro stesso delitto. I cupidi e i crudeli, i divoratori dei popoli schiattano di una indigestione di sangue. Benché duramente colpiti dal delitto dei loro padroni ciechi o scellerati, benché mutilati e decimati, i proletari restano invece in piedi; essi si uniranno per formare un solo proletariato universale e noi vedremo attuarsi la grande profezia socialista: “L’unione dei lavoratori farà la pace del mondo!”.

-Renzo Mazzetti- (Mercoledì 17 Aprile 2024 h.22,18)


APPROFONDISCI RACCONTI DI “MIAO!”


STUDENTI RIBELLI PER LA PALESTINA
(Scrittura di spontaneo getto)
L’imperatore incoronata prima regina
Vola vola vola vola, vola in continuazione
L’imperatore vola qua di là sotto e sopra
L’uccellaccia romana guerrafondaia vola e vola
Vola vola vola vola, vola e scaglia manganellate
Manganellate manganellate manganellate,
Manganellate e imprigiona gli studenti
Manganellate e prigione per gli studenti.
L’imperatore incoronata prima regina
Manganella e imprigiona gli studenti
L’uccellaccia romana guerrafondaia vola e vola
Vola vola vola vola, vola e scaglia manganellate
Manganellate sugli universitari romani pacifisti
Grandi studenti romani pacifisti, pacifisti continui
L’uccellaccia romana guerrafondaia vola e vola
Delinquenti delinquenti delinquenti, delinquenti.
Studenti manganellati imprigionati delinquenti?
Governanti complici di genocidio delinquenti?
Chi è il campione di barbarie e di crimini contro l’umanità?
Certamente l’imperatore incoronata prima regina.
Chi è il campione di fratellanza e pace tra e fra tutti i popoli?
Certamente gli studenti ribelli per la Palestina.
-Renzo Mazzetti- (Mercoledì 17 Aprile 2024 h.14,11)



IL Bicefalo e le dimenticanze tra le righe”


categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.






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