FINZIONI E CANNONI
FINZIONI E CANNONI (Ricordo da un racconto di Maya) I resti degli ingenui della sinistra modernista migliorista governista, evacuati dopo la vorace scorpacciata compiuta alla festa dell’amicizia (non dell’unità) dai democattolici (non cristiani), insomma, da quelli da sempre anticomunisti, vagavano smarriti per l’Europa e il resto del mondo, frantumandosi ancor più per l’appoggio alle guerre colonialiste implementate dai commercianti di armi e affini. Il fascismo era in corso in tutto il mondo, ma gli struzzi di ogni cattiva ignoranza nascondevano la testa vuota e mostravano culi ovuli testicoli infecondi. Insomma, i nostri sparavano a vuoto. A vuoto? Si! Perché bisognava mandare le truppe come facemmo contro la Russia quando era libera Repubblica di liberi lavoratori. Così, morti su morti, avremmo sulla nostra pelle imparato che la guerra è guerra e non una finzione televisiva. Belanti pecorelle tremanti eravamo, la romana pastorella gridava al lupo, ma era soltanto un grido di disp...