SALVA LISTA (CONSOCIATIVISMO)
SALVA LISTA (CONSOCIATIVISMO)
In antichità c'erano i rappresentanti di lista che vigilavano sulla correttezza dello scrutinio. Si apriva l'urna. Il presidente del seggio prendeva le schede una a una e leggeva a voce alta l'espressione del voto. Poi, nella degenerazione della democrazia, e per la velocità di conoscere il risultato per evitare al massimo le attenzioni controproducenti, l'urna veniva svuotata sul tavolo: le schede erano mercé di mani che le riunivano in mazzette per tipo di voto. Ma quanti voti non graditi e senza la tutela del loro rappresentante venivano occulte in altre mazzette? Poi, per far veloce, non si controllava la crocetta sul simbolo, ma si contava il numero delle schede accatastate. Il risultato, stranamente, corrispondeva alla pubblicità espressa ossessivamente durante la campagna elettorale. Non si conosceva il numero delle schede bianche, di quelle nulle o contestate. Importante era realizzare la fittizia alternanza. Alle ultime votazioni fu la volta del partito d'opposizione ma conforme al sistema economico dominante. Una nuova verginità da sacrificare in attesa del momento giusto per l'avvento del salvatore di turno. Più del 30% degli aventi diritto non si erano recati alle urne? Nulla importava, nessuno se ne fregava. Anche nelle località dove i votanti non superavano il 50% le votazioni erano valide. Oppure bisognava nominare un commissario e riprovare, dopo almeno un anno, a ripetere le votazioni? Un particolare e giusto abbinamento con le norme antimafia. Ma non c'era la soglia per sancire la validità democratica, però vigeva la soglia d'accesso al parlamento calcolata per escludere la presenza delle minoranze avverse al sistema conviviale. (Ricordo da un racconto di Vasco).
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
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QUOTE E LISTE -LUNEDI' 12 SETTEMBRE 2022 h.08,28-
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