ZELENSKY E OLIGARCHI

ZELENSKY E OLIGARCHI

Sul finire del XX° Secolo la classe ricca, con il contorno di numerosi e vari scrittori servi del pensiero unico conforme agli interessi del Dollaro, svilupparono una campagna propagandistica senza precedenti: convincere il popolo che le ideologie erano finite. La lotta di classe fu affossata. Lo Stato, che amministrava a favore del popolo-proprietario le ricchezze naturali culturali industriali, fu rapinato con le “privatizzazioni”. L'ideologia della libertà del singolo privato più forte rimase l'unica dominante e fu abolita la vera libertà, la libertà del singolo privato più debole e cioè la uguale libertà collettiva del popolo. Il popolo diventò ancora più povero, ancora più abbandonato, ancora più oppresso, ancora più sfruttato, ancora più deriso. Pochissimi singoli privati diventarono ricchissimi. Ebbe inizio l'era della dittatura “mercato e concorrenza” che portò all'aumento della povertà e alla grande disperazione del popolo. Intorno alla guerra di Ucraina i ricchissimi furono denominati “oligarchi”. Gli oligarchi russi amici di Putin furono colpiti dalle sanzioni, quelli ucraini che sostenevano Zelensky continuavano a fare affari con gli oligarchi di quell'occidente autodefinitosi “civilizzato”. Zelensky non sapeva che soltanto dopo molto tempo, e a seguito di molte pressioni dei popoli e di grandi personaggi internazionali, le truppe statunitensi vennero a combattere in Europa. Zelensky non sapeva che i bombardamenti americani senza alcuna pietà distrussero città, paesi, villaggi, fabbriche, campagne, porti e ferrovie causando un numero altissimo di morti e invalidi civili di tutte l'età, e, per capirci meglio sull'età: dalla pancia materna all'ospizio. Zelensky non sapeva che le basi militari statunitensi sussistevano anche dopo 77 anni dalla fine della guerra tenendo le nazioni “liberate” sotto servitù militare e finanziaria, con il terrorismo multicolore, colpi di Stato militari, superstizioni religiose, brogli democratici elettorali, rischio degli armamenti nucleari. Ma noi ci illudevamo di essere “popolo sovrano” e, senza memoria storica né orale, disonorammo i nostri martiri e la Resistenza civile e militare. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

SUDDITANZA REALE
(Ricordo da un racconto di Vasco)
Il missionario da tempo scomparso non ricordava la giusta posizione
e nel XXI° Secolo riprese l'antica “pecorina” con “lunga lingua”.
Pochi esprimevano idee, pensieri utili per il mondo oggettivo,
l'analisi logica del prezioso teoretico.
Su tutti gli schermi spopolava la polemica soggettiva
che prendeva l'inizio dei problemi con la causa scatenante
il conflitto da il tempo parziale che tornava più comodo,
ma non dalla causa reale di tempo vero
che scatenò la guerra di Ucraina.
Molti parlavano a soggetto e sputavano sentenze contro questo e quello,
in particolare avevano l'impellente bisogno
di tessere elogi al potente di turno di casa propria.
Qualcuno suggeriva di ritornare
alla pratica del duello tra i capi nelle dispute tra nazioni,
così si risparmiavano tante vite e distruzioni
e ci si toglieva tra i piedi il capo troppo presuntuoso ma poco capace”.
-Renzo Mazzetti- (Venerdì 2 Maggio 2022 h.07,28).

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

VEDI:

BOMBA AL NEUTRONE -MARTEDI' 17 MAGGIO 2022 h.17,45-

DOLLARO E SUDDITI ARMATI -LUNEDI' 16 MAGGIO 2022 h.09,05-

POETARE CONFUSIONE RAGNA -GIOVEDI' 30 DICEMBRE 2021 h.11,36-



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