MANI PULITE
sabato, 19 giugno 2010
MANI PULITE
Su alcuni pregiudizi: Non v’è nulla, nei fatti della natura
e nelle circostanze della vita, che non sia una trappola tesa alla nostra
precipitazione. La maggior parte di quegli assiomi generali che si considerano
come il buon senso delle nazioni mi dà testimonianza di ciò. Si dice che nulla
di nuovo avviene sotto il cielo; e questo è vero per chi si affida alle
apparenze grossolane. Ma che valore avrà questa sentenza per il filosofo, che è
quotidianamente occupato a cogliere le più insensibili differenze? Cosa ne
doveva pensare colui che affermò che in un albero vi sono due sole foglie che
siano, sensibilmente, dello stesso color verde? Cosa ne penserebbe colui che,
riflettendo sul gran numero di cause, anche conosciute, che devono concorrere
alla produzione di una determinate sfumatura di colore, sostenesse, senza
credere con ciò di esagerare l’opinione di Leibniz, che è ormai dimostrato, per
la differenza dei punti dello spazio in cui i corpi sono collocati, combinata
con questo straordinario numero di cause, che forse non ci sono stati mai e che
e che forse non vi saranno mai in natura due fili di erbe aventi,
assolutamente, lo stesso color verde? Se gli esseri si alterano successivamente
passando attraverso le più impercettibili sfumature, il tempo, che non si
ferma, deve stabilire, alla lunga, fra le forme che sono esistite nella più
remota antichità, quelle che esistono oggi, e quelle che esisteranno nei secoli
più lontani, la massima differenza; e che nil sub sole novum, è solo un
pregiudizio fondato sulla debolezza dei nostri organi, l’imperfezione dei
nostri strumenti, e la brevità della nostra vita. Si dice in morale quot capita
tot sensus; ma la verità è proprio il contrario: non v’è nulla di più comune
delle teste, e di più raro dello opinioni. Si dice in letteratura: non si deve
discutere dei gusti: se si vuole dire che non si deve contestare a un uomo che
tale è effettivamente il suo gusto, si tratta di una puerilità. Se invece si
vuol dire che nel gusto non v’è né del buono né del cattivo, si tratta di una
falsità. Il filosofo esaminerà severamente tutti questi assiomi della saggezza
popolare. -Denis Diderot, Feltrinelli,1963.
Commenti
Posta un commento