LA PREFERENZA
martedì, 28 gennaio 2014
LA PREFERENZA
Siamo noi, risponde il compagno al: ”chi è?” del gracchiante
citofono mentre avvicina il viso all’occhio della porta che si apre con il
sorriso di Selia. Entrate, ho messo proprio ora il caffè sul gas, sedetevi.
Grazie! Ma siamo di fretta, abbiamo da visitare molte case e dopodomani si
vota. Siamo passati per la sottoscrizione elettorale e la propaganda con il
fax-simile della scheda elettorale. Per te e i tuoi familiari non c’è bisogno,
ma ti lasciamo un po’ di propaganda per i vostri conoscenti. Grazie compagna
per il contributo, ecco la ricevuta. Ci raccomandiamo di scrivere sull’apposito
rigo, accanto al simbolo da votare, anche la preferenza. Basta scrivere nome e
cognome oppure solo il numero che ha nella lista il candidato. L’indicazione
del partito, per chi vuole seguirla, è Pietro Merva numero cinque della lista.
Le preferenze da esprimere sono tre e ognuno è libero di scrivere i nomi dei
candidati che desidera. E’ sufficiente scrivere soltanto il numero del
candidato indicato dal Partito oppure quello di altri candidati conosciuti.
Alcuni ci hanno detto che si sentono più sicuri di votare soltanto il simbolo
perché a scrivere le preferenze hanno il timore di sbagliare con il rischio di
annullare la votazione. L’indicazione del partito è di scrivere anche le
preferenze per dare più valore alla votazione stessa. Gli eletti con le
preferenze rendono conto al popolo senza alcun vincolo di partito. (Ricordo da
un racconto di Bicefalo).
INNO DEGLI STUDENTI
Quanta schiera di gagliardi,
quanto riso nei sembianti,
quanta gioia negli sguardi
vedi a tutti scintillar!
Lieti evviva lieti canti
lieti evviva lieti canti,
odi intorno risuonare,
odi intorno risuonar.
Ma se in mezzo a tanta festa,
sopra l’Itala pianura,
come suono di tempesta
giù discende lo stranier,
ci rinfranchi la sventura,
ci rinfranchi la sventura,
ci raccolga un sol pensiero,
ci raccolga un sol pensier!
D’impugnar moschetto e spada,
primi a offrire il nostro petto,
di salvar questa contrada
giuriam tutti nel Signor!
Chi non giura è maledetto,
chi non giura è maledetto,
chi non giura è un traditore,
chi non giura è un traditor.
Infiammata negli sguardi,
nello sdegno ancor più bella,
la falange dei gagliardi
alla pugna volerà.
La vittoria è nostra ancella,
la vittoria è nostra ancella,
nostro premio: “ Libertà “
nostro premio: “ Libertà “!
-Mattia Massa-
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