PRESENTE FUTURO

PRESENTE FUTURO

La terza pagina di “Miao!” iniziava così: “Il futuro si nutre del passato e diviene presente”. Il motto di Bicefalo, vissuto nel XXI secolo, era significativo per esprimere la contrarietà assoluta alla promessa di un futuro radioso (che mai si realizzava) fatta dal politico disonesto per carpire il voto degli elettori. Seguiva la poesia: “Il futuro dei giovani si realizza nella qualità del loro presente”. Per rafforzare il concetto riportava di Marziale, Libro V, 58: “Domani, mi dici sempre che vivrai domani, Postumo. Ma dimmi, Postumo, questo domani, quando arriva? Dov’è questo domani? È lontano? Dove si trova? Si nasconde forse tra i Parti, tra gli Armeni? Ormai questo domani ha gli anni di Nestore o di Priamo. Quanto costa, dimmelo, questo domani? Vivrai domani? Vivere oggi, Postumo, è già tardi: il vero saggio, Postumo, è vissuto ieri”. Zampetta, che firmava l'articolo, invitava gli umani a non farsi abbindolare e, soprattutto, a non delegare ad altri “illuminati” la gestione dei pubblici affari, ma di partecipare in prima persona e di organizzarsi nel Partito perché, la politica partecipata da tutti diventava sicuramente più pulita, con estese possibilità di governare il presente nell'interesse generale. (Ricordo da un racconto di Maya).

                                      VIRUS DEMOCRAZIA DEVIATA

(Ricordo da un racconto di Rita)

Nella democrazia
in cui ci si appellava invano al pragmatismo
e “il buon senso” era una ideologia impraticata,
la violenza economica, con ingiustizie e disuguaglianze,
dominava sui cittadini
sempre di più esclusi dalla partecipazione attiva alla politica
e ridotti a nullatenenti consumatori di prodotti.
I pescatori siciliani
erano abbandonati nelle mani dei rapinatori libici,
l'Europa vedeva con parzialità i crimini contro l'umanità,
esempio tra gli esempi,
non vedeva la tragedia dei palestinesi,
ma interveniva fortemente contro i governi fuori dalla propria cerchia
e addirittura votava il sostegno agli oppositori e fomentava le ribellioni.
Chissà come e perché ritornava in mente
la comica votazione del nostro parlamento che,
per difendere un tizio famoso dell'epoca,
votò per certificare che una certa signora
era la nipote di un capo straniero.
La democrazia era indebolita,
pochi partecipavano attivamente alla politica organizzata
e pochissimi partecipavano alle elezioni,
ma cosa importava?
Corte, cortigiani e affini giocavano alla democrazia,
sportivamente si divertivano e vivevano senza pensieri.
Con diverse leggi elettorali
(fatte su misura e soglie d'accesso)
per le votazioni comunali, regionali e nazionali,
avevano creato la disuguaglianza politica
e minato l'unità nazionale.
L'Italia era martoriata
dalla propaganda per le continue sfide elettorali,
in cui gli elettori venivano allontanati
per gli spettacoli miserevoli dei politicanti
e dei candidati di professione.
Con la revisione continua della Costituzione
ci si avviava alla sua archiviazione perché ritenuta vecchia.
Si pensava di fare una nuova Costituzione con principi moderni
e cancellare quelli antichi
per superare il sistema dei partiti democratici,
cancellare l'antifascismo e ritornare all'uomo forte,
revisionare la libertà, riformare la democrazia
e imporre le soglie per la partecipazione,
costruire scale per una uguaglianza diversificata in base al censo,
sottomettere la giurisprudenza al potere politico,
la giustizia sociale sostituita dalla competizione individuale
e dalla concorrenza del sistema mercato,
riformare l'autonomia e l'equilibrio tra le istituzioni dello Stato,
abbattere l'unità nazionale con le regioni Stato.
Tutto ciò, perché?
Nonostante tutto il cattivo bisognava
(rischiando concretamente la distruzione totale)
che il mondo ritornasse molto indietro, perché?
Nonostante tutto il male,
gli elementi di socialismo giovinezza del mondo,
(dovuti allo sviluppo esaurito del capitalismo),
la società poteva evolversi,
progredire verso una organizzazione economica superiore,
più umana.
Perciò, di fatto:
Prima vennero le elezioni dirette dei sindaci,
poi dei presidenti (governatori) delle regioni,
poi la elezione diretta
del Presidente del Consiglio dei ministri
e del Presidente della Repubblica;
poi arrivò il ritorno della Monarchia
sulla penisola e isole comprese,
e il popolo ritornò suddito e bruto,
povero e ignorante
perché l'istruzione dei giovani,
il sapere,
l'arte e la bellezza
costavano troppo”.

-Renzo Mazzetti- (23 Settembre 2020).

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

Vedi:

TORTURATORI  GEMELLI     -22 SETTEMBRE 2021-





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