SCOPO FANTASIA

SCOPO FANTASIA

Che cosa fai? Non so, rispondeva il ragazzo che vagava. Vagava e vacillava: ubriaco, fatto di chissà quale velenosa sostanza. La mascherina? Non serve, diceva rispondendo già con l'ansito, pronunciato affanno, l'occhio lacrimoso. La “licenza poetica” diventava una mostruosità storica se nel film il carro armato era USA e non URSS, ma tanto bastava, per carpire con bugia e diseducazione, un'oscar: leggeva Maria (nome di fantasia) che, sulla spiaggia di Vecchiano, aveva gli occhi immersi nel “Tablet”. Le “macchine utensili” erano lo sviluppo degli utensili che l'uomo usava a mano. C'erano macchine che funzionavano con l'energia dell'acqua e del vento come, ad esempio, i “mulini”. Le macchine utensili e i mulini necessitavano dell'attento intervento umano. La macchina elettronica, una volta programmata, no. Arrivò l'ignoranza facilitata dalla semplificazione, dall'alleggerimento dell'istruzione. Tante funzioni delle macchine elettroniche, computer, eccetera, invece, diventavano autonome (modelli matematici) dalla volontà, dall'intervento umano. Un commesso del negozio di scarpe: “Tre più cinque? Otto!”: Ma dopo avere digitato sul “Tablet”. Che cosa erano, ad esempio, le “Tabelline”, il “Compasso”, il “Calibro”, il “Cronometro”, la “Bussola”? A che cosa serviva quella dilagante “Ignoranza complessa”? All'atrofizzazione delle cellule cerebrali, dei muscoli e dei sessi, degli arti e delle arti? “Perché l'acqua del mare è salata?” Domandò il bambino al genitore che non rispose. Squarci di squallore di “automatizzati dipendenti”. “Applausi di gente intorno a me...”: una triste e bella canzone usciva dal logoro “Mangianastri”: baleno illuminante, residuo, romanticismo, una rara emozione terrena sopravvissuta. L'aspirazione della vita non era freddo buon senso pragmatista, la morte dello spirito umano e sghignazzare alla poesia. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

UMANOIDI
Agli inizi dell'era tecnocratica
avvenne il periodo mediano.
Così definito fu quel tempo
della brutale mutazione umana.
Quotidiano il gioco delle parti
dava le proprie rappresentazioni.
I media normali e sopranormali
coinvolgevano somministrando illusioni.
Dibattiti nei confronti con vane parole
tra insipide cosiddette destre e sinistre.
Non più rappresentanti del popolo
ma falsi attori di spot pubblicitario.
Con le primarie come la democrazia
tutta la realtà divenne metafora vivente.
Il gioco degli strozzini con i differenziali
nelle borse schiacciò gli stati sovrani.
Il tiranno sistema mercato micidiale tumore
con le monete e le valute avviò la mutazione.

-Renzo Mazzetti- (7 Luglio 2012).


categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

Vedi:

TULIPANI               -9 Luglio 2021-


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