NUOVA ERA

NUOVA ERA

Passata la pandemia, tutto non poteva ritornare come prima, tutto non era andato bene. La tragica cospicua morte dei nonni aveva causato il grande vuoto di orali racconti, ninnananne, canzoni. Allora, da quel tempo, nelle scuole, oltre ad insegnare bene la Storia e Geografia, in generale tutto il “Novecento”, con particolare approfondimento la guerra mondiale, la dittatura nazista tedesca e fascista italiana, le loro aggressioni alle nazioni, le lotte partigiane, Resistenza e Liberazione, gli interventi armati dell'America, dell'Inghilterra, dell'Unione Sovietica, degli alleati molteplici e vari, si aggiunse, in tutte le scuole d'ogni ordine e grado, pubbliche, private e confessionali, l'insegnamento di Musica e Canto. Le nuove generazioni impararono a leggere e scrivere Musica, suonare uno strumento ma, più importante, per il sentimento patriottico e l'unità nazionale, fu l'insegnamento delle canzoni del popolo ribelle del Primo e Secondo Risorgimento. Davanti alle scuole (si andava in pensione molto presto per godere il più possibile della “Bella età” con l'attuazione di: “Lavorare meno, lavorare tutti”) gli ancor giovani pensionati, in allegra commozione, stavano ad ascoltare la lezione di Musica e Canto di scolari e studenti. “Bella ciao” veniva eseguita in tutte le occasioni con l'Inno nazionale. La rivitalizzazione dell'Italia intera era cominciata dall'Istruzione per la conoscenza, cultura e spirito; con la (MUM) Moneta Unica Mondiale perché liberò tutta l'economia dalla bieca speculazione finanziaria. (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).

SENZA TITOLO
La società recidiva
senza occhi
senza voce
senza orecchie
reprime immensità di nuova vita
in metafore di vista, di urli, di udito.
La compagine povera che soffre
percepisce ciò che nessun potente
potrà mai imitare o soffocare.
Una nuova èra avanza
nell'aria e nel sangue
già volteggia e pulsa.
Nel sapere di chi non sa
l'alba e il tramonto
è ancora alba e tramonto.
Ma se il tramonto
si chiamasse alba?
E se l'alba
si chiamasse tramonto?
E se la morte della ricchezza
si chiamasse vita?

-Renzo Mazzetti- (2001).

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

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LINGUAGGIO     -10 Luglio 2021-


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