VIRUS APATIA
VIRUS
APATIA
Albertino
di Rodari recita: “E' difficile fare le cose difficili: parlare al
sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose
difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli
schiavi che si credono liberi”. Poi lègge: Wilhelm
Wolff nacque il 21 Giugno del 1809 a Tarnau nella regione di
Frankenstein in Slesia. Il padre era contadino, sottoposto al
servaggio ereditario, e nello stesso tempo gestiva la
Gerichtskretscham [osteria-tribunale] (la taverna - in polacco
karczma - dove avevano luogo le sedute del tribunale del villaggio).
Questo fatto non lo esimeva però dal dover prestare, insieme alla
moglie e ai figli, le corvée feudali al signore. Wilhelm venne così
non solo a conoscere, ma a sperimentare di persona e fin da piccolo
l'orribile condizione dei contadini asserviti dell'est della
Germania. Apprese però anche altre cose. La madre aveva una cultura
che oltrepassava quella tipica della sua condizione sociale: essa
risvegliò e nutrì in lui la collera per la vergognosa oppressione e
per l'infame trattamento cui venivano sottoposti i contadini da parte
dei signori feudali. Ben presto si fecero notare i talenti e la
voglia di imparare di questo figlio dì contadini. Egli avrebbe
dovuto possibilmente frequentare il ginnasio, ma quali ostacoli da
superare prima di riuscirci! A parte la mancanza di denaro, c'erano
il signore e il suo amministratore, senza l'assenso dei quali non si
poteva fare nulla. In teoria il servaggio ereditario era infatti
stato abolito nel 1810 ma i servizi feudali, le corvée, la corte di
giustizia padronale, le forze di polizia delle tenute padronali
continuavano a sussistere e facevano sì che, nei fatti, la servitù
ereditaria si perpetuasse. Il signore e i suoi impiegati preferivano
decisamente ricavare dai figli dei contadini dei pastori di porci
piuttosto che degli studenti. Tutti gli ostacoli furono però
superati. Wolff entrò al ginnasio a Schweidnitz e all'università a
Breslavia. In tutte e due gli istituti egli dovette guadagnarsi la
maggior parte del proprio sostentamento dando lezioni private.
All'università sì dedicò di preferenza alla filologia classica,
senza però essere un pedante filologo all'antica; ebbe elevata
sensibilità per i grandi poeti e prosatori greci e romani. Albertino
mette da parte gli appunti, ho letto un poco su Wolff per evidenziare
una volontà, perché “volere è potere”. Inutile dire: “potere
al popolo” se non riusciamo ad organizzare il popolo, se esso
stesso non ha “volontà” ed è insensibile, ed è incurante della
propria condizione e della situazione che lo circonda... Noi
siam da secoli calpesti e derisi perché non siam popolo perché siam
divisi... interrompe cantando Ascanio... (risata generale)...
riprende a parlare albertino: se
il popolo oggi non esiste è perché ogni suo componente non ha preso
coscienza del proprio stato di essere. Per compito a casa, breve
saggio su: “Il miliardo slesiano” di Wilhelm Wolff; prosa della
canzone: “Contessa” di Pietrangeli. Compagne e compagni buona
notte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
I
D E EIl
peso di questa ariasostiene
le ideeche
vivono cibandosi di menti.Rimangono
crani vuotie
le idee volano da altri cranicibandosi
di altre nuove sostanze.Le
menti vuotedondolano
dentro ai crani vuotie
le idee rimangono sospese, appesantite.Delle
bocche si apronomangiano
queste ideee
gli stomachi si gonfianoma
i crani rimangono vuoti.Dei
pupazzisi
vanno a poco a poco formandomentre
le idee si moltiplicanovivendo
staccate dalle mentiche
cercano invano di afferrare.Le
pupille degli occhisono
formateda
innumerevoli puntini luminosiche
si confondono con altri puntinisostenuti
dal peso di questa aria.
-Renzo
Mazzetti-(Verso
Levante. Poesie del mio autunno caldo. Bologna, 2009).
categoria:
fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
Vedi:
VIRUS E VACCINO USA -27 Aprile 2021-
VIRUS REAZIONARIO -28 Aprile 2021-
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