VIRUS RINASCITA MAGICA
VIRUS RINASCITA MAGICA
La mano dell'uomo raggiunse un così elevato grado di perfezione che le permise, come scrisse Engels, di essere come una forza magica di richiamare in vita i quadri di Raffaello, le statue di Thorvaldsen, la musica di Paganini. Ma i germi dell'arte furono gettati, addirittura derisi nell'imbarbarimento della società che espresse il suo malefico picco durante il mortale virus mondiale 2020-21. “Il lavoro nobilita la donna e l'uomo”, ma il sistema mercato e borsa rendevano le persone peggiori delle bestie. Tutto veniva violentato, l'ambiente distrutto e asservito al profitto ad ogni costo in cui i ricchi erano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e disperati. Tutto andava riconvertito a partire dall'industria delle armi, bisognava produrre senza inquinare e senza sfruttare e opprimere la natura e gli esseri viventi. Attuare il disarmo universale, la pace e la fratellanza. Marx: “Il libero sviluppo di ciascuno è condizione per lo sviluppo di tutti”. (Ricordo da un racconto di Therios).
IL
CULTO DI BABELE
(Ricordo
da un racconto di Maya)
“Dopo
il diluvio, Noè visse trecentocinquanta anni.
Sulla
Terra c'era una sola lingua formata dalle stesse parole.
A
Babilonia volevano costruire una torre
talmente
alta fino ad arrivare al Cielo.
Il
Signore confuse la lingua,
e
non si compresero più l'un con l'altro.
Non
soddisfatti continuano,
pur
nella grandissima incompresa confusione,
a
costruire torri sempre più alte.
Le
torri grattano il Cielo che però schizza sempre più lontano.
Lanciano
i missili che fanno tante scoperte,
ma
non riescono ad entrare nell'orbita del Cielo.
Hanno
messo i loro piedi sul suolo lunare,
lanciato
macchinari su Marte, ma niente, niente
di niente sul Cielo.
Il
culto della personalità e la mania di grandezzaallontanano
sempre di più dal Cielo,
così
non camperete mai novecentocinquanta anni”.
-Renzo
Mazzetti- (24 Ottobre 2019)
categoria: fantascienza,
filosofia, ironia, poesia. dimenticanze tra le righe.
(Ricordo da un racconto di Maya)
“Dopo il diluvio, Noè visse trecentocinquanta anni.
Sulla Terra c'era una sola lingua formata dalle stesse parole.
A Babilonia volevano costruire una torre
talmente alta fino ad arrivare al Cielo.
Il Signore confuse la lingua,
e non si compresero più l'un con l'altro.
Non soddisfatti continuano,
pur nella grandissima incompresa confusione,
a costruire torri sempre più alte.
Le torri grattano il Cielo che però schizza sempre più lontano.
Lanciano i missili che fanno tante scoperte,
ma non riescono ad entrare nell'orbita del Cielo.
Hanno messo i loro piedi sul suolo lunare,
lanciato macchinari su Marte, ma niente, niente di niente sul Cielo.
Il culto della personalità e la mania di grandezza
così non camperete mai novecentocinquanta anni”.
-Renzo Mazzetti- (24 Ottobre 2019)
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