VIRUS GUERRA CONTINUA

 

mercoledì, 30 dicembre 2020

VIRUS GUERRA CONTINUA


VIRUS ATTACCO AL COCCHIERE

(Ricordo da un racconto di Therios)

Appena fu certa la notizia di tutti quei soldi in arrivo dall’Europa,

dalle avide bocche si aprì il bombardamento a tappeto,

l’ora era scoccata con l’ordine di abbattere il capo del governo

con la promessa di dividere in parti uguali il bottino.

Ascanio alza gli occhi dalla GAZZETTA DEL BARBIERE e commenta:

Quell’uomo lo torturano,

io sarei già ritornato a Firenze a godermi la vita tranquillamente.

Nedo:

Vogliamo le norme antivirus “a personam”

come un vestito fatto su misura,

presuntuosi,

professoroni,

tutti si sentono più bravi di tutti gli altri,

invece sono guastatori, stregoni, nessuno collabora,

sono predoni con le goccioline del gusto sul mento

alla vista della montagna di Euro.

Foresto, mentre sanifica la bottega, borbotta:

Irresponsabili… politicanti masochisti.

Pensate, dice Eligio,

quel padrone ha detto che i morti…

Zitto!

Non voglio sentire, urla Carlino”.

-Renzo Mazzetti- (21 Dicembre 2020)

VIRUS GUERRA CONTINUA

C’era una malattia mortale, un’atroce tortura, una dipendenza cattiveria-concorrenza che attanagliava l’uomo, che sempre di più aveva contagiato anche la donna, era quella delle armi, il prodotto più ambito che riceveva enormi risorse ma dava profitti sporchi di sangue. Le compatte schiere di tutto punto armate, formate da identiche indottrinate e addestrate corporature, avanzavano al suono delle fanfare come pavoni incontro al macello. La morte imperversava ed’era considerata il massimo onore se ricevuta combattendo. La morte fra esseri umani, la morte contro ogni intimo se stesso, la morte contro gli animali, la morte contro la natura. L’uomo, in preda alla follia omicida, tutto uccideva e tutto distruggeva. Ancora, nel periodo del mortale virus mondiale 2020, l’uomo era il peggio virus del peggior virus perché suicida, assassino distruttore del mondo. L’uomo non aveva ancora imparato a vivere e godersi la vita. Eppure la coesistenza pacifica sarebbe stata una fantastica realizzazione semplice da attuare e vantaggiosa per tutti. Poi, finalmente, la riconversione dell’industra bellica sostituita da produzioni di pace, la distruzione e lo smaltimento di tutte le armi, la bonifica e il recupero dell’ambiente con l’attuazione della piena occupazione con guadagni più alti e puliti, l’avvio dell’organizzazione sociale armonica e gioiosa divenne la meta di ogni consapevolezza per l’avvento dei divini abitanti di terrestri paradisi. (Ricordo da un racconto di Vasco).

VIRUS TEMPO RUBATO

(Ricordo da un racconto di Irina)

Il sistema mercato

aveva oramai invaso in ogni campo

tutto il tempo di tutti gli orologi.

I tempi di occupazione

(che prima erano ristretti a poche categorie

per tutte le “semplici” 24 ore,

impiegate per ristretti,

se pur importanti lavori

come ad esempio: ospedali, polizia e difesa, altiforni,

trasporti, sorveglianza, sicurezza, vigili del fuoco),

si estesero anche alle trasmissioni televisive e ai giochi.

Prima la televisione iniziava alle ore 17 con la TV dei ragazzi

e terminava verso le 24 con l’ultimo telegiornale,

il gioco del Lotto solo il sabato, quello del calcio solo la domenica.

Tutto degenerò nella esagerata abbondanza

e il privato pubblico ed individuale fu invaso

praticamente 24 ore su 24 ore e sette giorni su sette giorni

dalle trasmissioni televisive con l’aggravamento della rete

con i “clic” individuali, e da ogni genere di gioco continuo.

L’uomo, privato del proprio tempo libero,

continuamente stressato, profitto-dipendente,

bombardato dalle infinite immagini e dai continui suoni,

diventò più cattivo e più ignorante.

L’orologio ribelle si alleò con le donne,

perché quei tempi avevano, oltre le 24 ore tradizionali,

anche ore senza fine, sofferte più di ogni altro

ma in ugual misura dalle ore e dalle donne,

perciò le ore e le donne rivendicavano

tempi liberi e di lavoro umanizzati”.

-Renzo Mazzetti- (27 Novembre 2020)


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