VIRUS MISERIA OPULENZA
lunedì, 30 novembre 2020
VIRUS MISERIA OPULENZA
I ricchi sono uomini come i poveri, e nostri fratelli come quelli, essi pure, costituiscono una grande e bella parte dell’umanità. Senza dubbio, si deve impedire loro di essere oppressori, ma non bisogna opprimerli più di quanto non bisogna lasciarsi opprimere da essi; la Comunità, pensata per offrire la felicità a tutti gli uomini, non deve cominciare collo spingerne una parte alla disperazione. Neanche dobbiamo odiarli; infatti i loro pregiudizi e i loro vizi sono l’effetto sia della loro cattiva educazione e della cattiva organizzazione sociale, sia delle imperfezioni e dei vizi dei poveri; questa cattiva organizzazione è un demone che rovina egualmente tutti gli uomini: bisogna liberarli tutti, ma non bruciarli per cacciare il demonio; anche Gesù Cristo non è venuto per distruggere i ricchi, ma per convertirli, predicando soltanto la soppressione dell’opulenza e della miseria. In una parola, non bisogna sacrificare i ricchi ai poveri più dei poveri ai ricchi, oppure tutta la pietà, tutto l’interesse, tutta la giustizia, tutte le virtù, tutti gli sforzi si riunirebbero contro i nuovi oppressori, in favore dei nuovi oppressi. Albertino alza lo sguardo e sorride nel vedere l’aria stupìta della scolaresca, riprende a leggere: Non bisogna dunque odiare il bottegaio egoista? Potete sì detestare l’egoismo e specialmente la sua causa; ma nulla mi sembra meno ragionevole, meno giusto e soprattutto più inetto che insultare e minacciare la numerosa classe dei mercanti e dei fabbricanti; perché, per quanto numerosi siano i loro difetti, essi sono la conseguenza inevitabile dell’organizzazione generale e della loro posizione particolare: la necessità di essere precisi nei loro pagamenti per mantenere la reputazione e il credito, il timore di essere disonorati da un fallimento, le occasioni moltiplicate di perdite e di rovina, l’impossibilità di contare sull’aiuto di altri in caso di sfortuna, l’affanno continuo e il tormento delle cambiali da pagare alla fine di ogni mese… Albertino fa una pausa e, con un cenno del capo, dà la parola alla mano alzata di Eligio: “il libero sviluppo di ciascuno è condizione per lo sviluppo di tutti”, come diceva Marx? Simile acume, risponde Albertino… intelligenza… ma si è fatto tardi, per compito a casa studiate: Etienne Cabet a pagina 475 del testo, compagne e compagni buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
L’ARRESTO DELL’IVA(Ricordo da un racconto di Ariella)“Gli umanoidi avevano quasi del tutto sostituito gli esseri viventi:
si stava realizzando l’affrancamento dai regni della natura.
Il mercato planetario aveva trovato spontaneamente un proprio equilibrio.
I sistemi matematici organizzavano le attività delle società.
I gironi attraevano le più lontane e bizzarre tifoserie.
La ricerca alimentare aveva semplificato il problema del cibo:
Una pillola all’alba ed’ una al tramonto,
per gli ancora parzialmente umani.
Il benessere volteggiava nel vuoto.
Tutto ebbe inizio nel periodo mediano del Comprofalo
per un’azione erronea della Macchina Calcolatrice Centrale
che causò l’arresto dell’IVA;
da quell’istante tutti i calcoli furono semplificati
e i prezzi subirono un grande ribasso
con il conseguente incremento dei consumi”.-Renzo Mazzetti- (12 Marzo 2014)
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