VIRUS DEMOCRAZIA DEVIATA
mercoledì, 23 settembre 2020
VIRUS DEMOCRAZIA DEVIATA
ALL’ORTO
All’orto! All’orto!
La terra non si ribella?
Tutto accetta, supina soccombe?
Sdegnata si ritrae vergognosa?
Senza un pizzico di fantasia?
Senza alcuna umana utilità?
Veramente è persa la speranza?
Non più riposa saggio nel sogno?
Funziona bene il tubo digerente?
Rutta liberamente sazio il consumatore?
Sgomita sculettando il mercato spensierato.
Verdure genuine, verdure genuine!
-Renzo Mazzetti- (Settembre 2010)
LUCE D’EGITTO
Il mondo alleato dimentico assassino
Tortura ammazza gioventù e studio
Governante servo del misero mercato
Diritto incosciente tace mostruoso
Gli affari sono affari soprattutto
Orfano di patria fratello disperato
Mare dolce freddo deserto morto
Verità giustizia luce d’Egitto.
-Renzo Mazzetti- (25 giugno 2016 ore 11,23)
VIRUS DEMOCRAZIA DEVIATA
Nella democrazia in cui ci si appellava invano al pragmatismo e “il buon senso” era una ideologia impraticata, la violenza economica, con ingiustizie e disuguaglianze, dominava sui cittadini sempre di più esclusi dalla partecipazione attiva alla politica e ridotti a nullatenenti consumatori di prodotti. I pescatori siciliani erano abbandonati nelle mani dei rapinatori libici, l’Europa vedeva con parzialità i crimini contro l’umanità, esempio tra gli esempi, non vedeva la tragedia dei palestinesi, ma interveniva fortemente contro i governi fuori dalla propria cerchia e addirittura votava il sostegno agli oppositori e fomentava le ribellioni. Chissà come e perché ritornava in mente la comica votazione del nostro parlamento che, per difendere un tizio famoso dell’epoca, votò per certificare che una certa signora era la nipote di un capo straniero. La democrazia era indebolita, pochi partecipavano attivamente alla politica organizzata e pochissimi partecipavano alle elezioni, ma cosa importava? Corte, cortigiani e affini giocavano alla democrazia, sportivamente si divertivano e vivevano senza pensieri. Con diverse leggi elettorali (fatte su misura e soglie d’accesso) per le votazioni comunali, regionali e nazionali, avevano creato la disuguaglianza politica e minato l’unità nazionale. L’Italia era martoriata dalla propaganda per le continue sfide elettorali, in cui gli elettori venivano allontanati per gli spettacoli miserevoli dei politicanti e dei candidati di professione. Con la revisione continua della Costituzione ci si avviava alla sua archiviazione perché ritenuta vecchia. Si pensava di fare una nuova Costituzione con principi moderni e cancellare quelli antichi per superare il sistema dei partiti democratici, cancellare l’antifascismo e ritornare all’uomo forte, revisionare la libertà, riformare la democrazia e imporre le soglie per la partecipazione, costruire scale per una uguaglianza diversificata in base al censo, sottomettere la giurisprudenza al potere politico, la giustizia sociale sostituita dalla competizione individuale e dalla concorrenza del sistema mercato, riformare l’autonomia e l’equilibrio tra le istituzioni dello Stato, abbattere l’unità nazionale con le regioni Stato. Tutto ciò, perché? Nonostante tutto il cattivo bisognava (rischiando concretamente la distruzione totale) che il mondo ritornasse molto indietro, perché? Nonostante tutto il male, gli elementi di socialismo giovinezza del mondo, (dovuti allo sviluppo esaurito del capitalismo), la società poteva evolversi, progredire verso una organizzazione economica superiore, più umana. Perciò, difatto: Prima vennero le elezioni dirette dei sindaci, poi dei presidenti (governatori) delle regioni, poi la elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Presidente della Repubblica; poi arrivò il ritorno della Monarchia sulla penisola e isole comprese, e il popolo ritornò suddito e bruto, povero e ignorante perché l’istruzione dei giovani, il sapere, l’arte e la bellezza costavano troppo. (Ricordo da un racconto di Rita).
LA CIVILTA’ OCCIDENTALE
La democrazia,
ridotta ad un concetto elastico
con grandi capacità di adattamento,
perse completamente i suoi caratteri di qualità e di universalismo.
L’istruzione,
semplificata all’inverosimile e sacrificata sull’altare del risparmio,
fece ricordare che il re degli Unni fosse un grande pensatore
e la celebre frase:”Guai ai vinti”,
la sintesi di un saggio concetto poetico.
Le leggi elettorali, fatte su misura dai due più grossi “Partiti – Azienda”
e chiaramente complementari, allontanavano gli elettori dal voto.
Le “Primarie”
-definite la metafora della democrazia-
sostituirono l’attiva partecipazione consapevole dei cittadini.
Tutta la convivenza sociale era falsificata e distorta,
pensate che gli interventi militari venivano definiti: “Missioni di pace” !!! .
La democrazia, era considerata valida
soltanto quella praticata dalla cosiddetta “Civiltà occidentale”.
Con la politica della “Apparenza”
i popoli di altre latitudini venivano aizzati contro i loro governanti
e quando la situazione diventava critica,
l’Ordine pubblico in difesa di quelle istituzioni causava morti e feriti,
la “Civiltà occidentale” interveniva come liberatrice,
portando, anche quella parte di mondo,
nella sfera di competenza del proprio Mercato.
Invece,
se “altre civiltà” con manifestazioni oceaniche di popolo
e con democratici Referendum plebiscitari praticavano lo stesso metodo,
la “Civiltà occidentale” sanciva la sua “ferma condanna”
in nome di tutta la “Comunità internazionale”
definendo quelle azioni delle invasioni contro la libertà.
-Renzo Mazzetti- (19 Marzo 2014)
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