VIRUS E DEGENERAZIONE
mercoledì, 17 giugno 2020
VIRUS E DEGENERAZIONE
GIOVANI E VECCHI
La personale conoscenza con il contatto direttoera il nocciolo della politica partecipata.Nel paese ci si conosceva tuttiperciò non bisognava interrogare le agenzie specializzateper indovinare le tendenze dell’elettorato.Nella propaganda reale,dai militanti svolta in ogni famiglia,prima di suonare il campanello,sapevi con chi avresti parlato.Trovavi la casalingache ti assicurava con il suo: “Siamo tutti comunisti”;trovavi il giovane che ti diceva sottovoceche sua madre si faceva suggestionare dal fratee avrebbe votato democristiano;trovavi il vecchio che ti diceva che il figliosi era fatto influenzare dagli amicie non sarebbe andato a votareperché erano tutti uguali.I militanti propagandistiinvitavano tutti ad impegnarsi fino all’ultimo istanteper far partecipare alle votazioni e per “votare bene”.-Renzo Mazzetti Bicefalo- (6 Agosto 2014).
VIRUS E DEGENERAZIONE
Il mortale virus mondiale 2020 produsse tanti ammalati, troppe sofferenze e lutti, enormi danni economici. Il danno alla salute pubblica non quantificabile fu quello causato dalla paura e dall’isolamento. Già in precedenza la degenerazione della socialità aveva raggiunto livelli che marciavano sulla strada della disumanizzazione con la spietatezza feroce e crudele che si sviluppava nei rapporti socio-politici e in quelli interpersonali privati e familiari. La socializzazione nei rapporti umani era stata delegata alle macchine, la conoscenza agli acritici clic sulla rete, le falsità disseminavano trappole sulle reti e carta stampata. Non si lavorava e non si studiava seriamente, non si ricercava scientificamente serenamente, pochi istruivano e si istruivano in modo vasto e serio, completo. La politica disorganizzata, senza veri partiti partecipati, era degenerata propaganda per politicanti ed avventurieri. La libertà e la democrazia senza la partecipazione di massa metteva a rischio la dignità di patria. Bicefalo: “La patria: Madre o azienda? Madre che cura dai suoi figli curata, o azienda che si deve, sempre e in ogni modo, sempre e a tutti i costi, con cattiverie sofferenze paure, pagare con le morti premature?”. Il lavoro, inteso del massimo profitto sempre e qualsiasi, ed a qualsiasi costo, era al di fuori dei dettami costituzionali, cioè: “L’iniziativa economica privata è libera, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Invece esistevano situazioni sempre di più crescenti, addirittura di vere e proprie condizioni di riduzione in schiavitù, e di disperazione diffusa con licenziamenti selvaggi e violenti e la disoccupazione diffusa, insopportabile. Per quanto riguarda i rapporti politici, nella Costituzione: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Invece furono imposte le famigerate “soglie di accesso” per cui il cittadino, che votava per un partito che non superava tali “soglie”, era escluso dalla vita democratica. Con ciò la Costituzione era inapplicata proprio dove recitava: “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”. Invece con le “primarie” veniva negata la libertà e l’uguaglianza, il venire meno della segretezza, e quasi la metà degli elettori non partecipavano alle elezioni. La società riprese il cammino verso la civiltà e la tutela della salute pubblica con l’attuazione (alla lettera!) della Costituzione. (Ricordo da un racconto di Irina).
GRANDE MARIO
Tutti lo conoscono,
ogni giorno lo vedono percorrere a piedi
in lungo e in largo le strade dell’abitato e della campagna:
è il compagno Mario, apprezzato anche dagli avversari politici.
A lui i cittadini si rivolgono per le problematiche
relative alle pratiche per la pensione,
dalle questioni del lavoro a quelle della pubblica amministrazione.
Con competenza risponde, e, se non conosce un problema,
assicura che si informa e quanto prima farà sapere:
difatti, dopo due o tre giorni, non di più,
ritorna portando tutte le delucidazioni con i suoi consigli.
E’ un grande dirigente, comunicatore e informatore di massa:
passa di porta in porta, consegna direttamente a mano il materiale
con le sue spiegazioni a voce e se non trova la persona,
infila lo stampato nella cassetta delle lettere.
L’attività di Mario si moltiplica durante la campagna elettorale.
La propaganda viene fatta con competenza nella scelta del materiale e,
conoscendo la tipologia delle famiglie,
ogni pezzo che viene recapitato sicuramente suscita il massimo dell’interesse.
Mario da una settimana è preoccupato perché trova i suoi manifesti strappati,
stranamente solo quelli affissi sul muro esterno sotto la chiesa.
Un fatto del genere non era mai successo.
Un bambino viene visto mentre strappa i manifesti.
Mario si avvicina e sorridendo gli domanda
perché strappa soltanto quelli con la scritta: vota comunista.
Il bambino risponde candidamente che il padre ha detto che sono peccato.
Mario, calmo e sempre sorridendo,
invita il bambino a riportare al curato quanto segue:
Smettila di approfittare dell’innocenza di un bambino.
I manifesti non furono più strappati.
-Renzo Mazzetti Bicefalo- (30 Luglio 2012)
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