VIRUS ARMI ONOR DI PATRIA

 

lunedì, 22 giugno 2020

VIRUS ARMI ONOR DI PATRIA


DISORDINE

La democrazia e la libertà

non vivono senza la partecipazione attiva del popolo

alla vita socio-culturale-politica della collettività.

Quando i politici di professione pensano

che non si possa più odiare l’ignoranza, il servilismo, l’ingiustizia,

che i problemi di oggi non siano né di destra né di sinistra,

la società regredisce,

il popolo non è libero e vive nella metafora della vita.

Quando il potente di turno opera

per l’interesse suo personale e della sua casta,

plagia con gli strumenti dell’informazione,

il cittadino-schiavo diventa un imitatore

e si riconosce ammirando addirittura il potente.

Ci può salvare il moto di orgoglio della cultura

nel ruolo della informazione, della sua rigorosa,

onesta, autonomia perché si espanda lo spirito critico.

Desidero ricordare la splendida canzone di P. Pietrangeli

… “Voi gente per bene che pace cercate,

la pace per fare quello che volete …”.

Coloro che si definiscono “di sinistra” o “liberi”

percepiranno un piccolo brivido lungo la schiena?

Spero tanto di sì,

perché la speranza di cambiare questa sporca società,

non sarà del tutto perduta.
-Renzo Mazzetti- (10 Agosto 2009)

VIRUS ARMI ONOR DI PATRIA

La guerra dei gas, batteorologica, chimica, nucleare, armi convenzionali: sempre orrida guerra. I virus invisibili sembravano ottimi, ma non erano ben gestibili perché ciechi o troppo democratici, prova: mortale virus mondiale 2020. Però, nonostante tutti i mali e l’immani sofferenze dei popoli, le armi erano diffusissime e causavano morti in zone di guerra e di pace. Le armi erano affari e venivano prodotte anche in Italia e vendute persino all’Egitto che non collaborava per risolvere l’orrido assassinio di Giulio che studiava in quella nazione. Nel Giugno del 2016, Bicefalo in “Luce d’Egitto: Il mondo alleato dimentico assassino/ Tortura ammazza gioventù e studio/ Governante servo del misero mercato/ Diritto incosciente tace mostruoso/ Gli affari sono affari soprattutto/ Orfano di patria fratello disperato/ Mare dolce freddo deserto morto/ Verità giustizia luce d’Egitto”. Eppure la Costituzione recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Vendere le armi a nazioni che non perseguono gli stessi principi e visioni della guerra, della pace e fratellanza, significava, non soltanto commettere uno sbaglio perché si barattava la giustizia con basso affare e basso profitto, ma si infrangeva la Costituzione nello spirito più umano; le nostre armi andavano nelle giuste mani, in mani difensive o aggressive? (Ricordo da un racconto di Bicefalo).

IL DISORDINE

La società come la persona può essere analizzata.

In particolare, considerato l’attuale disordine,

dovuto al discostarsi dalla cultura ed esperienza passata,

codificate nelle norme vigenti,

possiamo dire di vivere in uno stato emotivo di grande alterazione,

per il disturbo della sua personalità.

Non vi può essere adattamento fintanto che non sia compiuto il ciclo precedente,

infatti vi sono situazioni sociali e comportamentali di grande disagio.

La disadattività generale condanna i cittadini a non sentirsi accolti

né facenti parte di una comunità ma, al contrario,

costituirsi in tante camere stagne dove si vede,

da una parte emarginato, mentre dall’altra raggruppato,

ma sempre subalterno al più forte.

I comportamenti, non più dettati da un’idea,

da un programma comune,

da aspirazioni di convivenza ugualitaria e fraterna,

fan sì che sfocino in disordine improduttivo e fine a se stesso,

danneggiando il sé nell’intimo.

-Renzo Mazzetti- (10 Dicembre 2009)

VEDI:

VIRUS E GHIGNA




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