VIRUS E PARTITI IVA
VENERDÌ, 15 MAGGIO 2020
VIRUS E PARTITI IVA
VIRUS E PARTITI IVA
Durante l’imperversare del mortale virus mondiale 2020,
anche i partiti politici erano privatizzati, quasi tutti portavano nomi di
convenienza o di personaggi più o meno ricchi o, tanto più, di avventurieri
speculatori, faccendieri o di affaristi internazionali, in estrema sintesi:
partiti inventati senza visione umana, idea o ideale, senza alcuna ideologia,
senza morale sociale né di tutela ambientale e, tantomeno di salvaguardia di
umana sensibilità, ma degenerate nuove aziende di intimi, perversioni e di
pubbliche produzioni di esclusivi profitti privati, di privilegiati conoscenti
e amici, di stretti familiari. Familiari? Sì, come le tante famiglie mafiose,
coniugi e parenti, amici stretti e lontani, delinquenti potenti e sfruttatori
oppressivi. Tutti i partiti IVA, che lamentavano di non essere aiutati, furono
sottoposti alla prova oggettiva della verità, quella volgarmente definita “del
nove”. Il governo di Beppino Audace elargì velocemente risorse a fondo perduto
(gratis) a tutti i partiti IVA in rapporto diretto alla loro contribuzione
(tasse) pagate nell’anno precedente; quasi tutti i partiti IVA protestarono
perché le somme furono ritenute insignificanti, inutili, insufficienti, e
volevano dire soltanto l’inevitabile fallimento delle loro attività. Morale:
prova di massiccia evasione, perché: se i partiti IVA avessero effettuato tutti
i regolari scontrini, mai e poi mai, mai si sarebbero lamentati, perché,
certamente, e senza dubbio alcuno, e con la massima riconoscenza, avrebbero
ricevuto i soldi nella quantità adeguata alla loro situazione vera, onesta e
concreta. (Ricordo da un racconto di Therios).
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